ANGELO AQUARO, la Repubblica 18/10/2010, 18 ottobre 2010
IL CIBO È LA DROGA BUONA DEL CERVELLO - NEW YORK
Vi siete mai chiesti come fa quel collega di ufficio a saltare la pausa pranzo e sgranocchiare solo cioccolato? E quell´altro che a metà giornata manda giù soltanto un gelatino? Per non parlare di tutte quelle file davanti alla macchinetta del caffè... Ok, non lo scopriamo mica adesso che cioccolata e caffeina danno quel kick in più - quella spintarella - che ti fa sentire in forma e sulla palla. Ma se vi spiegassero perché tutto questo avviene forse guardereste a quei colleghi (o a voi stessi) con occhi diversi.
Siamo tutti tossicodipendenti, spiega il professor Gary Wenk dell´Università dell´Ohio. Il neurobiologo ha appena mandato in libreria uno studio, "Your Brain on Food", che evidentemente solo per una distrazione della narcotici non è già finito sotto sequestro. «Il confine tra ciò che viene considerato cibo e ciò che viene considerato droga sta diventando sempre più difficile da definire» sentenzia il professore. E non si tratta soltanto di spezie. Perché il connubio tra droghe e cibo condiziona anche la dieta di tutti i giorni. Per esempio patate, pomodori e broccoli, che non sono né proibite né proibitive, contengono solanina e alfa-cachonina, che possono favorire l´azione dell´acetilcolina, la sostanza chimica «che è vitale per la formazione della memoria»: consigliate dunque a tanti studenti che alla vigilia degli esami si ammazzano di pillolette. E le fave? Avete mai pensato alla felicità che vi può dare un bel piatto di fave? È perché contengono L-Dopa, che produce dopamina, che favorisce il senso di benessere.
La dieta del professor Wenk ha subito scatenato l´attenzione del New York Post. Per la preoccupazione del professore costretto a mettere le mani avanti: «Purtroppo tutto quello che fa bene al cervello spesso fa male al resto del corpo». Malauguratamente, per esempio, il cervello chiede zuccheri e carboidrati di primo mattino: con tutto quel che segue per la salute generale - a partire dall´ingrassamento garantito. Ma questo è il meno. Prendete, per esempio, la noce moscata. Contiene miristicina, che chimicamente è simile alla mescalina e all´anfetamina. Ovviamente dipende da quanto ne prendete: se ne mandate giù un intero flacone potreste avere effetti allucinogeni degni dell´Lsd. Non solo: ha pure un altissimo valore afrodisiaco. E però... «Chiedetelo a quel mio studente che ha provato a farsi di noce moscata. Voleva passare tutta la notte a letto con la sua bella e invece l´ha trascorsa al gabinetto». Perché la noce moscata è un killer e colpisce con un´arma terribile: la diarrea.
Siamo tutti tossicodipendenti. E non siamo soltanto noi adulti a rincorrere i piaceri probiti. Perché credete che i bebè si attacchino al seno della mamma? Perché il latte contiene un oppiaceo e il loro corpicino non ha ancora sviluppato quella barriere presenti nel sangue degli adulti - e che impediscono ai più grandi di inebriarsi di mozzarelle.
Resta da chiedersi com´è possibile che la dieta abbia questa influenza sul nostro corpo. Spiega il professore che «il cibo, come molte delle nostre popolarissime droghe, viene dalle piante o dagli animali. E gli ingredienti nelle piante e negli animali sono simili se non identici ai neurotrasmettitori che il nostro cervello utilizza». Domanda successiva: ma com´è possibile che piante e animali usino le nostre stesse sostanze chimiche? «Le piante producono sostanze chimiche capaci di influenzare il nostro cervello perché condividono con noi la storia dell´evoluzione sul nostro pianeta». Veniamo tutti da lì: in fondo la diversità tra noi e quella barretta di cioccolato sta soltanto in qualche milione di anni di differenza. E questo sì che è davvero allucinante.