Giuliano Foschini, la Repubblica 18/10/2010, 18 ottobre 2010
TUTTI IN FILA ALL´HORROR SHOW
Mentre Avetrana era intasata come nemmeno alla festa di San Biagio, in via Verdi hanno fatto un gran botto. Un signore alla guida di una Opel ha inchiodato davanti a casa di Sarah Scazzi, lui dice per farsi il segno della croce (ma questo all´assicurazione non importa) e quello di dietro a bordo di una Fiat non ha fatto in tempo a mettere il piede sul pedale e: bum! Dopo qualche insulto di rito erano lì sul cofano a firmare la constatazione amichevole di incidente, il modulo blu.
Sembrava che ad Avetrana tutto fosse già accaduto e niente più possibile. Non era così. Intorno alle 17,30-18, finite le partite del campionato di serie A, la città è stata invasa, letteralmente assaltata dalle auto guidate da uomini e donne di ogni età che piuttosto di passare un pomeriggio al cinema o sul lungomare di San Pietro in Bevagna (la giornata di ottobre lo permetteva) hanno preferito fare una gita lungo i set del Sarah Scazzi horror show.
C´era chi portava fiori e peluche, chi scattava foto con il telefonino per poi metterle immediatamente sul profilo Facebook, oppure bambini piccolissimi che mandavano un bacino alla loro mano e poi facevano la carezza alla serrande del garage dell´orrore, sotto gli occhi commossi di mamma e papà. C´era un folto gruppo di ragazzi che faceva ciao alle telecamere di Barbara D´Urso che a momenti se li mangiava, perché diamine così si perde il pathos. Ma il vero problema, pratico, è che i curiosi erano talmente tanti, ma tanti, che a un certo punto è dovuta intervenire persino gli uomini della Protezione civile. Hanno chiuso le strade, cercato di organizzare il flusso continuo di auto - 1.400 almeno alle 20 dicono dai carabinieri - che arrivava da tutte le direzioni: dalle spiagge di Porto Cesareo, da Manduria, da Erchie, da Nardò. La folla si concentrava soprattutto davanti alle due case e al cimitero.
A ogni angolo, già dalla mattina, dalle auto abbassavano i finestrini per chiedere: «Scusi sa dov´è la casa di Sarah?». «Non è gente di Avetrana, non può esserlo» scuote la testa don Dario mentre a pochi metri una 17enne del luogo supplica: «A me Sabrina mi faceva la ceretta, lo metti il nome mio sul giornale?». «La cosa incredibile - racconta un 30enne, tra le anime della Pro Loco locale - è che mio padre, da ragazzino, mi portava in piazza per protestare contro il nucleare, perché qui volevano mettere una centrale. E ora invece a 10 anni i genitori li accompagnano dietro le telecamere, davanti al luogo di un omicidio».
Ne sanno qualcosa i carabinieri della stazione, guidati dal maresciallo Fabrizio Viva, una specie di Maresciallo Rocca con la faccia più paffuta, costretti a inviare due auto sul pozzo degli orrori, in contrada Mosca, dove è stato ritrovato il cadavere di Sarah, perché c´era una gran folla, tanti bambini, e lì è pieno di pozzi, poteva essere pericoloso, anzi un piccolo stava quasi per cadere. Il delirio è terminato intorno alle 21: in televisione su RaiDue c´era "Castle, Detective in corsia". Su Canale 5 stava per cominciare "Distretto di polizia".