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 2010  ottobre 18 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CECCHI D’AMICO

SUSO"
I bambini erano protagonisti del primo film Proibito rubare, 1948, malriuscito tentativo di un prete veneto di organizzare una Città dei ragazzi all’americana per i ribaldi sciuscià napoletani, scritto dall’esordiente Suso Cecchi d’Amico
Fonte: Lietta Tornabuoni, ”La Stampa” 6/6/2006

[Franco Zeffirelli]: «Sono stato espulso dalla Società Autori Italiani, 97 voti contro 105, perché avevo attaccato in un’intervista l’omologazione politica del cinema nazionale. Fellini si defilò, Suso Cecchi D’Amico fu tra i pochi che votarono a mio favore. E per fortuna nel frattempo trionfavo all’estero. Se fosse stato per gli italiani, a quest’ora languirei all’ospizio».
Fonte: Leonetta Bentivoglio, ”la Repubblica” 11/2/2003

[Virzì] i suoi maestri sono Gianni Amelio per la regia, Furio Scarpelli e Suso Cecchi d’Amico per la sceneggiatura.
Fonte: Barbara Palombelli, ”Corriere della Sera” 3/6/2005

[Monicelli] ha lavorato con Suso Cecchi D’Amico.
Dante Matelli, ”L’Espresso” 4/2/1999

Anna Magnani quand’era di buon umore telefonava all’improvviso, la sera tardi (era nottambula come molti attori di teatro). Ad es. chiamava Suso Cecchi d’Amico: «Suso, ho la ruzza» (ho voglia di divertirmi), dopo cinque minuti era al portone di casa d’Amico al volante di una grossa cilindrata. A quel punto la Magnani, suo figlio Luca (all’epoca quindicenne, intelligente ma ombroso per i postumi di una malattia infantile che la madre fingeva non ci fossero), Suso Cecchi d’Amico e il figlio Masolino andavano al Club 84, il night vicino via Veneto. Luca restava in silenzio, Suso e Masolino intrattenevano Anna aspettando che le passasse la ruzza.

Fonte: Masolino d’Amico su La Stampa del 13/4/2001 a pagina 29.

Iasha, il volpino russo ingaggiato dalla zia di Margherita d’Amico per il ruolo di cane della Mangano in "Oci Ciornie", che da anni viveva con Suso Cecchi d’Amico. Morto qualche giorno fa a ventun’anni, era tutto incartapecorito e veniva imboccato dalle ragazze filippine con un polpettone di fegato, uvetta e peperoni.

Fonte: Margherita d’Amico, "Il VenerdÏ" 22/11/2002 pagina 89.

Nascere in una famiglia come quella di Masolino d’Amico dove egli può dire «nonno Emilio» e intendere Emilio Cecchi, dire «nonno Silvio» e intendere Silvio d’Amico, dire «papà Lele» e intendere Fedele d’Amico, dire «mamma Suso» e intendere Suso Cecchi d’Amico, significa avere una tale e tanta possibilità d’incontri, una tale e tanta ricchezza di conoscenze che puoi camparci di rendita per tutta la vita.
Fonte: LA Stampa 03/04/2006, Andrea Camilleri

D’AMICO Margherita Roma 11 dicembre 1967. Scrittrice. Libri: Rane, Ritratto con mangusta. «[...] bisnonni Benedetto Croce ed Emilio Cecchi; nonni Suso Cecchi e Fedele D’Amico; genitori Benedetta Craveri e Masolino D’Amico. Ha sposato l’attore Luca Zingaretti [...] Ha una passione per i temi giovanili e affolla i suoi libir di adolescenti borghesi [...]
Fonte: Brunella Schisa, ”Il Venerdì” 12/4/2002.

Gioielli dimenticati come Risate di gioia di Mario Monicelli, annata 1960, capolavoro di ironica malinconia scritto da Suso Cecchi D´Amico a partire da un paio di racconti di Alberto Moravia, con un Totò ai massimi, un´indimenticabile Anna Magnani bionda, e un insolito Ben Gazzara.
Fonte: La Repubblica 16/12/2007, pag.50 CURZIO MALTESE

[I soliti ignoti] Furio Scarpelli (89 anni a dicembre), sceneggiatore del film con lo stesso regista, con Age e con Suso Cecchi d´Amico.
Fonte: La Repubblica 22 luglio 2008, PAOLO D´AGOSTINI

Cena d’onore organizzata [da Giuliano Soria] per la sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico nel più bell’hotel di Stresa.
Fonte: Giusi Fasano, Corriere della Sera, 24/2/2009

[Barbara Craveri] Quando si andava a Castiglioncello, a casa dei miei suoceri, Suso Cecchi e Lele d’Amico, era d’obbligo: ”I cipressi che a Bólgheri alti e schietti...”».
Fonte: Mirella Serri, Tuttolibri-La Stampa 30/1/2010, pagina XI

-(Soggetto: I soliti ignoti) Il film è un capolavoro della commedia all’italiana (si considera il capostipite) insieme al Sorpasso, Tutti a casa, Una vita difficile: ha un humour diverso e l’ ironia su Rififi, smitizzando tutto il cinema dei colpi grossi con una ricca sceneggiatura firmata dal clan Monicelli con Age, Scarpelli e Suso Cecchi D’ Amico che svilupparono un’ idea; e i costumi trash del geniale Gherardi (Maurizio Porro, Corriere della Sera 20/8/2010)