Andrea Colombo, Libero 17/10/2010, 17 ottobre 2010
QUANDO IL POETA SFOTTEVA ELVIS PRESLEY
[sotto lettere]
Il primo incontro fra i due poeti, Ezra Pound ed Edward Estlin Cummings, avvenne a Parigi nel 1921. Il grande vecchio dell’avanguardia letteraria mondiale e l’ancora poco conosciuto scrittore e pittore si scambiarono poche parole: Cummings, anche se solo di 9 anni più giovane, era in soggezione di fronte a quello che era considerato uno dei più innovativi poeti della sua epoca. Entrambi americani, vivevano nella capitale francese. Il carteggio fra i due, di cui qui presentiamo per la prima volta in Italia un estratto di 5 missive, si dipana dal 1926 al 1962, ed è stato pubblicato negli Stati Uniti dalla University of Michigan Press, a cura di Barry Aheran. Oltre 400 pagine che presentano un interessante spaccato della cultura del XX secolo. Le lettere hanno spesso un tono scherzoso, sempre amichevole, e toccano i temi più svariati: dalla bellezza delle città italiane a Elvis Presley, dal pericolo della droga alla guerra in Corea.
D’altronde il legame fra i due era solido: si era rafforzato soprattutto con la pubblicazione, nel 1933, di Eimi, un violentissimo attacco di Cummings al modello sovietico, allora molto in voga fra gli intellettuali europei e statunitensi. Cummings fu uno dei primi scrittori a squarciare un velo sugli orrori del totalitarismo comunista. E così Pound inserì questo libro fra i “fondamentali”, essenziali scritti che dovrebbero essere presenti in ogni biblioteca, insieme a The Apes of God di Wyndham Lewis, la Terra desolata di Eliot, l’Ulisse di James Joyce e i classici cinesi di Confucio.
Militanza politica
Cummings ricorda così, in una lettera ai genitori, il primo incontro con Pound, definito «il grande»: «È un uomo alto come me, con i capelli rossastri e i baffetti, corporatura robusta, si muove bene... una personalità ginnica». Nei primi anni i contatti fra i due furono sporadici, anche perché Cummings soffriva di un complesso d’inferiorità nei confronti di Pound, che vedeva un po’ come un “padre”, da tenere quindi alla larga per avere piena libertà di movimento. I rapporti s’intensificarono in seguito, soprattutto negli anni ’30, dopo la pubblicazione di Eimi. L’autore dei Cantos pensava di poter contare su un valido appoggio nella sua personale crociata per un mondo migliore. In realtà si sbagliava, in quanto Cummings non aveva alcuna intenzione di impegnarsi in un percorso di militanza politica, non voleva trasformare le sue idee in azioni, per dirla con Pound. Tuttavia l’anti-comunismo di Eimi affonda nelle stesse radici libertarie di Pound: Cummings disprezzava i governi forti che mettevano il naso nella vita (e nelle tasche) dei cittadini e vedeva nello Stato un limite alla libertà individuale. Era quindi un jeffersoniano, favorevole allo Stato minimo. E sappiamo quanto Pound ammirasse Jefferson.
Un altro punto di contatto fra i due era il pacifismo: entrambi infatti ripudiavano la guerra e ogni forma di violenza. Ovviamente, dopo l’internamento di Pound nell’ospedale di Saint Elizabeths a Washington Dc, in seguito al secondo conflitto mondiale, Cummings fu tra i principali intellettuali a mobilitarsi per la liberazione del poeta.
Tuttavia Cummings ci teneva a rimarcare la sua differenza rispetto a Pound: non voleva apparire un “discepolo”. Si rifiutò, ad esempio, di scrivere un seguito a Eimi che denunciasse il capitalismo americano, così come avrebbe voluto il Miglior Fabbro. Ma l’amicizia restava il punto fermo del rapporto fra i due. Mai Cummings e la moglie lasciarono solo il poeta nei momenti difficili della prigionia. Grande fu la felicità per la liberazione avvenuta il 7 maggio 1958.
Gli argomenti trattati nel carteggio sono i più vari. Le lettere che presentiamo sono tutte scritte nel periodo della detenzione di Pound negli Stati Uniti, quando era accusato di collaborazionismo. Il poeta cercava di difendersi nella missiva inviata dall’ospedale Gallinger il 17 dicembre 1945: «Certamente non ho mai aderito al Regno d’Italia contro gli Usa». Ma si parlava anche di droga: una delle più assidue frequentatrici di Saint Elizabeths, la pittrice Sheri
Martinelli, era una hippy ante litteram che non disdegnava l’utilizzo di stupefacenti. Pound scriveva nel marzo 1952 di essere «infastidito dagli spacciatori» che mettono a repentaglio la vita e il cervello di giovani «sensibili». La droga per il poeta faceva parte di un complotto per distruggere la gioventù, uno «strumento politico», «avvelenamento su larga scala». Il rivolgersi agli stupefacenti era la conseguenza della perdita di una sana religiosità, la «mancanza del culto dell’amore provenzale», quei riti catari di purificazione che unificavano la sfera erotica con quella soprannaturale. Secondo Pound, la perdita di questa visione del mondo era dovuta anche alle teorie psicanalitiche di Freud («dalle fogne di Vienna») che ponevano il sesso al centro della personalità, in modo distorto e sganciato da ogni riferimento religioso.
Poi c’è l’attualità: la guerra in Corea, con gli americani che «vivono nel terrore» e non capiscono perché i loro figli debbano morire in una terra così lontana. Qui viene fuori il pacifismo poundiano.
Sul giovane Kennedy, che negli anni ’50 faceva il suo ingresso nella scena politica americana, Pound si limita a citare il suo senatore preferito, il repubblicano George Holden Tinkham: «Sì, è inoffensivo. Mi sorprende che vi piaccia tanto» (22 maggio 1956). Una sottovalutazione forse, vista l’importanza che questo giovane democratico assumerà nella storia americana.
Silenzio a Venezia
Ma c’è spazio anche per i consigli turistici. Quando Cummings , in una missiva del 16 maggio 1956, si lamentava di «Venezia, città del silenzio e della poesia, uccisa dai motoscafi» e Firenze, rovinata da motociclette di ogni tipo, «velocissime», Pound rispondeva, a stretto giro di posta: «Perché diavolo perdi tempo a Firenze?... Con città come Perugia, Siena e Verona, perché diavolo gli americani vanno a Firenze, dove non c’è neanche un posto dove sedere, stare o passeggiare?».
Spassosissime infine le riflessioni su Elvis Presley, “the Pelvis”, il fenomeno del momento nell’America del tempo. L’occasione data da Cummings che chiedeva a Pound una riflessione sul «fenomeno sociale» di Elvis, permetteva al poeta di fare un’ampia digressione sui tabù dell’America riguardo al sesso. La morbosa attrazione del pubblico per i movimenti del bacino di Elvis (“the Pelvis” appunto) derivavano da frustrazioni antiche e dall’incapacità di avere un sereno rapporto con la sfera erotica. Questa lettera è il segno che Pound seguiva con attenzione tutto. Anche le giravolte con il bacino della prima star del rock and roll.
Le Lettere
17 dicembre 1945
Dio salvi i sopravvissuti
Cari E. & M. Grazie per i fiori e tutto il resto – niente può sostituire la presenza di Marion [la moglie di Cummings] – Ho ricevuto la vostra lettera al centro detentivo vicino Pisa. Certamente non ho mai “aderito al Regno d’Italia contro gli Usa” – ma come cavolo posso farlo capire a tutti – senza educarli dai 6 ai 60 anni – proprio non lo so. Un lavoro di 20 anni per cercare di evitare che questa guerra scoppiasse ecc. Dio salvi i sopravvissuti. Vostro,
Ezra Pound
Gallinger Hosp., Washington Dc
Marzo 1952
Sfidi Henry Adams?
Egregio Estlin, se hai intenzione di sfidare Henry Adams [scrittore statunitense (1838-1918), discendente dai presidenti John e John Quincy Adams]/ o probabilmente / non ci pensi neanche / ma se vuoi dare una mano al nonno, considera che sono infastidito dagli spacciatori che stanno andando oltre gli afroamericani e portano la loro schifezza a giovani di alta sensibilità e/o potenziale! diciamo grande sensibilità! E a parte l’uso della droga come strumento politico / conosciuto in casi particolari. Così come l’avvelenamento di massa su larga scala ecc. Beh la principale causa di tutto questo / nel momento in cui s’innalza al di sopra del livello di fogna è dovuto alla mancanza del culto dell’amore provenzale /Vita Nova essendo un pochino speciale, contrariamente a ciò che tu come harvardiano puoi supporre, il Possum [Ts Eliot] rispettava quell’opera / Tuttavia / privati di un comportamento decente / e questa privazione dovuta alla maledetta Bibbia / dalle fogne di Vienna e di Charlie Mordecai [Marx] / ecc. Bene insegnare agli immaturi, potresti scoprire qualche modo per trasmettere i tuoi veri ideali (così come sono espressi in qualcuno dei tuoi quadri, anche se non sai che io lo so). Consiglio ancora “La Sibylle” di Zielinsky se riesci a prenderne una copia/ E così via. Maledizione, quando togli ai poveri ragazzi l’Albero di Maggio si danno all’eroina / ed è una schifezza.
Ezra Pound
Saint Elizabeths, Washington Dc
22 maggio 1953
La guerra in Corea
[...] Una nuova psicologia fra gli americani / complicata quasi come quella di Henry James / Nuovo terrore, americani vivono nel terrore / paura di chiedere perché muoiono in Corea. Declino di tutta la pubblicità data all’onore e alla qualità / dopo 20 anni di governo putrido. Qualità – p.e. senza qualità. Tolleranza di carogne come Eden e FDR [Roosevelt]. L’Inghilterra dopo l’altra guerra aveva paura di pensare, ma non era terrorizzata per qualcosa. Durante tutta la guerra ci fu un’inchiesta / sulla mano nascosta / non ne ho più sentito parlare per 25 anni o anche più. [...]
Ezra Pound
Saint Elizabeths
2 ottobre 1954
Vera rivoluzione
[...] La vera rivoluzione dovrebbe essere contro la spaventosa assurdità di un sistema che crea crimini da attività non criminali o perfino utili, come il trasporto di diamanti o la vendita della birra. Sotto la maledetta superstizione che il governo debba tassarle per ottenere entrate. Lo squallore dell’ignoranza sulle questioni monetarie che erano comprese già prima di Kubla Khan. Maledetto blackout storico. [...]
Ezra Pound
Saint Elizabeths
20 ottobre 1956
Sesso e rock’n’roll
[Elvis] the Pelvis non ha chiamato qui a Saint Elizabeths per quello che ne so, e la tv della corsia è rotta. In questa corsia non vi sono pazienti femminili d’età compresa fra i 6 e i 60 anni. Posso solo supporre che la signora Marie Stokes [sessuologa britannica, fautrice del controllo delle nascite] si è occupata di un caso simile in Inghilterra qualche anno fa ispirando quella breve poesiola che iniziava con “Gli inglesi erano così stupidi [che si sono dimenticati come si scopa]”. Forse che alcune non sono del tutto soddisfatte: A – dalla quantità; B – dalla qualità o dal timbro. Forniti durante il corso arrapante delle relazioni. Capisci che il vecchio N. inglese si era preoccupato per il suo carattere. Dopo il diluvio di schifezza russa, via Vienna, l’intero continente è preoccupato per il suo mal di pancia. Il suo personale gracile mal di pancia. Il passo intermedio era il clamore sulla condotta delle persone. Saluti alla gentile consorte,
Ezra Pound
Saint Elizabeths
(Traduzione di Andrea Colombo)
Per gentile concessione di Mary de Rachewiltz, figlia di Ezra Pound, presentiamo alcune lettere del grande poeta finora mai pubblicate nel nostro Paese (la traduzione è di Andrea Colombo). Nei Paesi anglofoni, l’edizione del carteggio fra Pound e il poeta E.E. Cummings è uscita nel 1996 ed è stata curata da Barry Aheran.