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 2010  ottobre 16 Sabato calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "FAENZA, ROBERTO"


Ricerca fatta con "Faenza"

[…] Sostiene Pereira, vincitore del Campiello e del Jean Monnet per la Letteratura Europea (nel 1995 Roberto Faenza ne trasse un film con Marcello Mastroianni).
Scheda Parrini su TABUCCHI Antonio

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[GABRIELE SALVATORES:] «[…] Moretti […], la Archibugi, Faenza, Mazzacurati, Piccioni, io stesso: siamo dei solitari” [...]».
Barbara Palombelli, ”Corriere della Sera” 30/4/2005 – Scheda Parrini su SALVATORES Gabriele

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[CARLO ROSSELLA] negli anni Settanta viaggiava in coppia con Cossutta e firmava come sceneggiatore un film di Roberto Faenza, un film politico, sulla Dc, piuttosto bello, se i ricordi non mentono, in bianco e nero. Si intitolava, sul serio, Forza Italia.
m. la., ”Corriere della Sera” 12/11/2004- Scheda Parrini su ROSSELLA Carlo.

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DONATI Danilo. Scenografo. Costumista. […] lavorò per Roberto Faenza a Marianna Ucria (David di Donatello 1997).
Roberta Bottari, ”Il Messaggero” 3/12/2001 – Scheda Parrini su DONATI Danilo

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CAPOLICCHIO Lino. Attore • «Esordisce nel 1968 in Escalation di Roberto Faenza [...]»
Cinema, a cura di Gianni Canova, Garzanti 2003 – Scheda Parrini su CAPOLICCHIO Lino

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Luisa Mattioli, abbandonata dal marito Roger Moore noto per aver fatto 007 al cinema, diede una gran festa a Gstaad invitando tutte le mogli abbandonate: Gigliola Faenza, sorella del regista e moglie del figlio di Anna Magnani, diede una gran festa a Roma il giorno del divorzio.
Frammento 60928

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[BENEDETTA BARZINI:] «[…] I due gemelli, Giacomo e Caterina, li ho avuti dal regista Roberto Faenza. Un matrimonio durato pochissimo, lui non voleva i bambini. Poi, però, mi ha perseguitato 13 anni in tribunale per riprenderseli: per lui ero inadatta a fare la madre. Il papà degli altri due, Irene e Beniamino, è Antonio Barrese, un grafico che mi ha aiutato molto a ricostruirmi una normalità […] Una storia durata sette anni. Poi ha trovato una fidanzata molto più giovane che era brava anche a trovargli i lavori”».
Paola Zanuttini, ”Il Venerdì” 3/11/2000 – Scheda Parrini su BARZINI Benedetta

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Marco Tullio Giordana (La meglio gioventù) nasce a Milano nel ’50. Accostatosi al cinema, collabora con Roberto Faenza per "Forza Italia" […].
Scheda 72931 – Uscite: col la stampa22/6/2003; Radiocorriere 15 luglio 2003

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[…] Quando, un paio di anni fa, fece la sua comparsa il film di Roberto Faenza - Prendimi l’anima - dedicato alla figura della Spielrein, ebrea russa bella e psicotica, paziente e poi amante di Jung, più tardi devotissima a Freud, comunque a lungo schiacciata dalla personalità dei due giganti, Carotenuto ne fu davvero molto ferito, disse di sentirsi ”derubato”, si dolse di essere stato citato solo nei titoli di coda: un po’ troppo en passant, effettivamente.
Luciana Sica, ”la Repubblica” 15/2/2005 – Scheda Parrini su CAROTENUTO Aldo

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L’ora zero delle radio libere italiane scoccò alle 11 del 23 novembre di trent’anni fa, quando i bolognesi captarono un segnale sconosciuto sulla banda della modulazione di frequenza: si chiamava «Radio Bologna per l’accesso pubblico» e trasmetteva da una roulotte parcheggiata nel campo di un contadino sul colle dell’Osservanza, in posizione strategica sulla città. L’attrezzatura era spartana: un trasmettitore rimediato da un radioamatore, un mixer artigianale e un’antenna montata su un manico di scopa. Ma funzionava perfettamente allo scopo, perché nel vuoto dell’etere di allora la voce di «Radio Bologna» riusciva a farsi sentire nel raggio di 50 chilometri, coprendo un bacino di 700 mila ascoltatori. I pionieri dell’emittenza erano un gruppo di una decina di persone, riunito intorno al regista Roberto Faenza e a Rino Maenza, che avevano fondato la cooperativa «Lavoratori dell’informazione». Sulle frequenze di «Radio Bologna» cominciarono a mandare in onda servizi secondo uno stile che certo non si usava in casa Rai, detentrice del monopolio assoluto: le voci degli operai della Weber, interventi dei cittadini dai quartieri, reportage sulle conseguenze della crisi economica tra le famiglie, oltre a dibattiti sul traffico con dichiarazioni in diretta di automobilisti e tassisti.
Franco Giubilei, La Stampa 22/11/2004, pag. 13.

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Zingaretti […] Adesso è in partenza per Venezia, dove sarà in gara con il film di Roberto Faenza I giorni dell’abbandono, da un romanzo di Elena Ferrante.
La Stampa 01/09/2005, pag.24 Maurizio Assalto

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SCABIA Giuliano: ”Il primo anno, il corso era dedicato al Teatrogiornale. Con materiali poveri, carta, cartone, legno, fili, mettevamo in scena le notizie del giorno. L’idea era di andare nelle piazze e di inscenare, con gli strumenti del teatro, gli avvenimenti italiani e stranieri di quel momento: burattini, dialoghi, canti, maschere, azioni di mimo, sagome. Partivamo da canovacci su Andreotti e l’Iva o il presidente Nixon. Ci si preparava ad esibirci davanti alla gente. In due occasioni siamo usciti fuori dal Teatro delle Moline e siamo andati al Mercato della Montagnola. C’era anche Roberto Faenza che ci riprendeva”.
Marco Belpoliti, ”La Stampa” 17/11/2005 – Scheda Parrini su SCABIA Giuliano

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Tra il 2003 e il 2005 sono solo quattro i film italiani che hanno guadagnato al botteghino più di quanto ricevuto dai finanziamenti pubblici: "Buongiorno notte" di Bellocchio, "Agata e la tempesta" di Soldini, "La vita che vorrei" di Piccioni e "I giorni dell’abbandono" di Faenza.
Alessandra Menzani, Libero 3/3/2006, pagina 27.

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[ENNIO MORRICONE] Ha mai escluso qualcuno?
«Certo, Faenza. Siamo rimasti amici, ma un regista non mi può dire: "E se poi in sede di montaggio le musiche non mi piacciono?" […]».
Gino Castaldo, La Repubblica, 12/05/2006

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GRIMAUDO Nicole. Attrice. • «[...] Al cinema ha lavorato con i fratelli Taviani, Lina Wertmuller, Franco Battiato, Roberto Faenza e Gianluca Tavarelli [...].
Francesco Rigatelli, ”La Stampa” 25/3/2007 – Scheda Parrini su GRIMAUDO Nicole

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Cristiana Capotondi sta girando il film "I Viceré", di Roberto Faenza, con Lando Buzzanca, Lucia Bosé e Alessandro Preziosi.
Lucio Giordano, il Giornale 22/8/2006, pagina 29.

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[ENNIO MORRICONE] Con gli italiani fila sempre tutto liscio?
«Anche qui possono scattare delle incomprensioni, ma niente di grave. Una volta ricordo che con Roberto Faenza stavamo scegliendo i temi per Marianna Ucrìa e lui a un certo punto mi dice: "E se durante la registrazione non mi piacciono?". Lo guardo, penso che una registrazione è una cosa importante, che si spendono molti soldi e ore di lavoro, e gli faccio: "Allora le musiche te le fai fare da chi pare a te". Siamo rimasti amici, ma insieme non si è lavorato più».
Alberto Castelvecchi, Panorma 16/11/2006, pagina 150.

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1974. […] Il 23 novembre due registi cinematografici, Roberto Faenza e Rino Maenza, danno vita a una delle prime radio libere italiane Il nome è «Radio Bologna per l’accesso pubblico».
Storia d’Italia attraverso la TV, Corriere della Sera Magazine 15/02/2007, Aldo Grasso

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Gianni Morandi […] Nel 1968 rifiuta la proposta di girare Nell’anno del Signore, di Gigi Magni, Il giovane normale, di Dino Risi, Escalation, di Roberto Faenza.
Gianni Morandi, con Michele Ferrari, Diario di un ragazzo italiano, Rizzoli, 2006, 209 pagine, 16 euro.

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Roberto Faenza, con cui [MARGHERITA BUY] ha girato I giorni dell´abbandono, ha detto che lei era così ansiosa che arrivava sul set col dottore e una volta è persino svenuta. «Ma non è vero niente! Era lui che arrivava sul set col dottore, certamente con lo psicologo. Un film durissimo, quello, una storia terribile: certo ero un po´ preoccupata di non farcela. Ci aiutavamo come potevamo. È un film che con la sua disperazione mi è rimasto addosso per mesi e mesi, ero come posseduta da quel senso di vuoto».
Laura Laurenzi, la Repubblica 6/5/2007

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Il cinema italiano stava meglio quando stava peggio, cioè sotto la Dc di Giulio Andreotti. Parola di un regista al di sopra d’ogni sospetto ideologico (visto da sinistra) come Roberto Faenza che rimpiange, lo riporta ”Il Riformista”, la legge dc che obbligava il cinema americano a versare nelle casse italiane una quota dei suoi proventi […].
Paolo Conti, Corriere della Sera 18/10/2007

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Si riparla dei "Vicerè" (il romanzo di De Roberto e il film che ne ha tratto Roberto Faenza) e se ne riparla molto a proposito. Lo ha fatto ieri Mario Pirani su questo giornale, domandandosi se il film sia stato escluso dalla Festa del cinema di Roma per la sua potente vena anticlericale […].
Michele Serra, la Repubblica 30/10/2007

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[…] E’ attualmente in fase di post produzione il film ispirato al romanzo "I Viceré", per la regia di Roberto Faenza, pratagonista Alessandro Preziosi nel ruolo di Consalvo, Lando Buzzanca nel ruolo del Principe Giacomo, Lucia Bosè nel ruolo di Donna Ferdinanda e Cristiana Capotondi, nel ruolo di Teresa. Il film avrà inoltre una seconda versione: a quella cinematografica, che uscirà nelle sale il 9 novembre 2007, seguirà un’edizione più lunga in due puntate destinata alla prima serata sulle reti pubbliche.
Wikipedia 31/10/2007

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Roberto Faenza: «Quando mi hanno proposto il suo nome [BUZZANCA] per I Viceré, ho avuto resistenza a incontrarlo, lo ritenevo un attore perduto. Il cinema italiano è sempre stato di sinistra, quei pochi personaggi che non lo erano, non hanno avuto vita facile […]».
[BUZZANCA] nomination ai David per I Viceré.
Valerio Cappelli, Corriere della Sera, 05/02/2009

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Il regista Roberto Faenza ammette l’errore della sinistra nel sottovalutare Lando Buzzanca (che ha ricevuto il diploma ad honorem dal Centro Sperimentale di Cinematografia). Racconta il regista: «Quando mi hanno proposto il suo nome per I Viceré, ho avuto resistenza a incontrarlo, lo ritenevo un attore perduto. Al provino ho capito che è un grande attore, al pari di Mastroianni è capace di cambiare registro. Anch’io ero caduto nell’errore».
Valerio Cappelli, Corriere della Sera 5/2/2009

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Claudio Santamaria […] protagonista del film di Roberto Faenza «Il caso dell’infedele Klara». […] È vero che Faenza ha esordito dicendole che non gli piacciono gli attori?
[SANTAMARIA:] «No. Quello che mi ha detto, e che forse qualcuno ha travisato, è che a lui non piace star lì sul set a parlare troppo. In realtà poi è uno molto attento al lavoro degli attori».
Gianmaria Padovani, Panorama, 12 marzo 2009

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MAGNANI Olivia. Attrice [NIPOTE DI ANNA MAGNANI] ”[...] Ho una madre ebrea e ne sono fiera (Gigliola Faenza, sorella del regista Roberto, ndr) [...]”.
Alberto Dentice, L”espresso” 19/3/2009 – Scheda Parrini su MAGNANI Olivia

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”Il caso dell’Infedele Klara” ha avuto un riconoscimento di due milioni di euro, ma il regista Roberto Faenza ha deciso di rinunciarvi. Per fortuna per lo Stato, perchè il film che a tratti rasentava il ridicolo ha racimolato solo 805.000 euro.
Alessandra Menzani, Libero 15/09/2009

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[…] [AVATAR] Insomma film bello o film brutto?
Filmone. Da non perdere. Il regista Roberto Faenza s’è arrabbiato per l’enorme impiego di tecnologia e di soldi, che mette in condizioni di inferiorità il cinema del resto del mondo, dato che nessuno, tranne i capitalisti americani, potrà mai investire in un’opera cinematografica tanto tempo (quattro anni) e tanti soldi (800 milioni di dollari). E porta l’esempio de Il nastro bianco, meraviglioso film austriaco, in bianco e nero e con pochissima distribuzione. Ha ragione, ma non sarà la sparizione di film come Titanic o come Avatar a far circolare di più i capolavori fatti in economia. Perché i capolavori realizzati con poco denaro sono possibili ed esistono. E sono possibili ed esistono anche i capolavori fatti con molto denaro. La faccenda non dipende troppo dai soldi. Ma dalla testa e dal cuore.
La Gazzetta dello Sport Anno IV, numero 1063 17 gennaio 2010

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Pietro Valsecchi, […] annuncia la sua ultima impresa, il film-tv su Gianni Agnelli, Gianni Agnelli, l’ultimo re, quattro puntate per Canale 5 in lavorazione dal prossimo autunno. Nei panni del protagonista, Fabrizio Bentivoglio, mentre la regia è affidata a Roberto Faenza «torinese, conoscitore di quel tipo di cultura».
Fulvia Caprara, La Stampa 6/2/2010, pagina 34

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ALEXANDER Jane 2009. Attrice. • Ha anche partecipato alle fiction […] Prendimi l’anima (Faenza, 2003).
Scheda Parrini su ALEXANDER Jane

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[…] Dal 1947 al 1953 [GIULIO ANDREOTTI] fu sottosegretario alla presidenza del Consiglio con De Gasperi e Giuseppe Pella, delega allo Sport e allo Spettacolo: ancora nel 2007, il regista Roberto Faenza mostrò rimpianto per la ”legge Andreotti” che obbligava il cinema americano a versare nelle casse italiane una quota dei suoi proventi […].
Scheda Parrini su ANDREOTTI Giulio

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[ PER I 150 ANNI UNITA’ D’ITALIA] […] C’era, per esempio, il progetto di Roberto Faenza, un viaggio attraverso l’Italia filmata dai giovani, o la grande rassegna dedicata al cinema italiano e l’Esposizione sui Macchiaioli, firmate dallo storico Aldo Schiavone, c’erano i video sulla storia delle istituzioni di Carlo Lizzani.
Monica Raucci, il Fatto Quotidiano 23/4/2010

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DE DONATO Agnese - Cosa fa stasera? Testimonianza di Renato Nicolini. Quarta di copertina di Giorgio Dell’Arti. Fotografie. Dedalo, Bari 2008.
Contiene:
Cento interviste a personaggi famosi e personaggi che lo sono diventati realizzate per il quotidiano Paese Sera tra gli anni Settanta e Ottanta accomunate dalla domanda «Cosa fa stasera?»
[…] Roberto Faenza