ALBERTO ARBASINO, la Repubblica 15/10/2010, 15 ottobre 2010
SE LA BAND CERCA UN NOME IL CATALOGO È ANCHE QUESTO
Molti anni fa, nell´entusiasmo per il forsennato catalogo di «tananà» e «tanavèi» descritti e massacrati nell´Incendio di via Keplero di Gadda, compilavo (per il Super-Eliogabalo) folli elenchi di programmi insensati, provvedimenti dissennati, riti demenziali, ninnoli perversi, dispacci mentecatti, ricette e canzoni deliranti, cartoline esoteriche a destinatari fantastici.
Con Gadda, ci si divertiva ad elencare le italianizzazioni più o meno ridicole (ed escluse dai classici dizionari milanesi-italiani) dei vocaboli dialettali espressivi ancora in uso fra certi superstiti di vecchie famiglie. Per esempio: caragnulento, purscelento, sbarluscento, spatuscento. (Da caragnòn, purscell, sbarluscent, spatüss...)
Anche Umberto Eco, recentemente, ha dedicato un cospicuo volume (includendomi) alle Vertigini della Lista. E ai segreti piaceri (un po´ alla Borges) degli elenchi, inventari, cataloghi.
Così, ultimamente, durante una degenza, la lettura dei giornali ha suscitato una ripresa di tali pratiche: ispirate stavolta piuttosto a probabili complessi e complessini produttori e protagonisti di «album» e concerti per giovani.