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 2010  ottobre 15 Venerdì calendario

ANNOZERO VALE 300 MILA EURO A PUNTATA


Quando leggerete queste righe le agenzie di stampa e internet vi avranno già informato di un nuovo record di ascolto di “Anno zero” di Michele Santoro. Al programma le polemiche tra il conduttore e il direttore generale della Rai Mauro Masi fanno benissimo. Tanto che ormaiviaggia oltre il 20 per cento dell’ascolto, ben più del doppio di ogni altra trasmissione di Raidue.
Quanto vale per la tv pubblica (dai bilanci in rosso, val la pena ricordare) il programma? Una telefonata in Sipra, la concessionaria di pubblicità della Rai ci porta a sapere, innanzitutto, che dopo il successo della scorsa stagione, le interruzioni pubblicitarie di “Anno zero” sono passate da tre a quattro. Per infilare il nuovo break, ironia della sorte per il dg, è stata inventata quell’anteprima che Santoro utilizza per aggiornarci sulle sue lotte con i vertici Rai. Lo spazio da dove è stato lanciato l’ormai storico «vaffan..bicchiere».
Per Sipra, “Anno zero” vale un netto di dieci milioni di euro l’anno. Che, divisi per suppergiù trentadue puntate, fanno trecentomila euro per ogni giovedì dedicato a Sant’oro (in questo caso non per sè ma per la Rai). Saltare due puntate quanto costa? »Al momento è impossibile sapere con cosa la Rai sostituirebbe “Anno zero”. Il direttore di Raidue Massimo Liofredi si guarda bene dal fare, al momento, qualsiasi calcolo. Possiamo ipotizzare la messa in onda di un telefilm che potrebbe garantire un terzo dell’ascolto della trasmissione di Santoro. La perdita di denaro, sulle due puntate, sarebbe quindi di 400 mila euro. Con una stima più pessimista ma non irrealistica, si arriva al mezzo milione.
Una barca di soldi. Probabilmente la cosa migliore sarebbe lasciare in onda il programma. Sandro Ruotolo e Corrado Formigli non saranno Santoro ma sono conduttori, soprattutto il secondo, sperimentati. Ma chi in Rai ha voglia di attuare una soluzione del genere?