Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  ottobre 14 Giovedì calendario

VISITA AL CAVALLO DI BRONZO

Comincia sabato prossimo, con la storia del cavallo di bronzo di Trastevere, la serie di conversazioni con le opere d’ arte, organizzate dal Fai (Fondo ambiente italiano) in collaborazione con l’ assessorato alla Cultura, nell’ ambito dell’ iniziativa «Visti da vicino». Il progetto vuole proporre al pubblico un nuovo tipo di esperienza museale: non più la visita frettolosa di numerose opere d’ arte, ma la possibilità di avvicinarsi di volta in volta a una singola opera per osservarla con attenzione e comprenderla. La «conversazione» quindi è tra lo spettatore e l’ opera stessa, che a sua volta dovrebbe «ricambiare lo sguardo dei visitatori». Gli appuntamenti sono dieci e sono previsti ai Musei Capitolini (fino al 30 novembre il martedì e il sabato alle 16.30; 17.30 e 18.30), dove le guide del Fai faranno riscoprire al pubblico opere già note, illustrandole con un’ ottica diversa. Ogni visita dura circa 40 minuti e l’ ingresso è libero (ma si paga l’ ingresso al museo), fino ad esaurimento posti. Gli iscritti al Fai e coloro che vorranno aderire alla fondazione avranno diritto all’ ingresso gratuito anche ai Capitolini. Una delle opere più significative che sono state selezionate per il progetto è il cavallo di bronzo scoperto nel 1849 in Vicolo delle Palme a Trastevere. Il suo rinvenimento, insieme ad altri bronzi e alla celeberrima statua marmorea dell’ Apoxymenos, fece grande scalpore. Il suo primo restauro fu curato da Pietro Tenerari per consentirne l’ esposizione nella Sala dei Bronzi dei Capitolini; il più recente si è concluso nel 2007 e ha permesso di individuare in questo cavallo, ritratto nella tensione della partenza, una scultura di origine greca da datarsi nel V secolo a.C. Si prosegue con l’ Anima Beata, il dipinto che Guido Reni realizzò nella maturità e che oggi è conservato nella Pinacoteca Capitolina. L’ inventario redatto alla morte dell’ artista rivela che l’ opera si trovava ancora nel suo studio. L’ appuntamento successivo è nella Sala degli Orazi e Curiazi, affrescata dal Cavalier d’ Arpino, dove si fronteggiano due pontefici: il marmoreo Urbano VIII e il bronzeo Innocenzo X. È di questa seconda scultura, realizzata da Alessandro Algardi, che parlerà la guida, mettendo in risalto le caratteristiche che ne fanno una delle prove migliori della ritrattistica algardiana. Nelle puntate successive si va a caccia del Cinghiale Caledonio insieme al condottiero degli Argonauti, Meleagro; si visitano Romolo e Remo nella tela di Rubens, il Galata Morente della collezione Ludovisi, i Centauri eseguiti per la Villa di Adriano, l’ Auriga dell’ Esquilino e il Seppellimento di santa Petronilla del Guercino.
L. Col.