Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  ottobre 15 Venerdì calendario

IL MADE IN ITALY TAROCCATO? È MADE IN ITALY


Contraffazione, capitolo secondo. Per chi si fosse fermato al primo, e cioè ai cinesi che prendono, copiano e riproducono il made in Italy, invadendo i mercati di tutto il mondo, sappia che siamo già arrivati al secondo. E cioè agli italiani che falsificano gli italiani.
Potrebbe sembrare una storia non nuova, visto che l’Italia è sempre stata terra di contoterzisti, i cosiddetti fashonisti, che producevano per conto delle grandi marche i loro prodotti magari proprio nel Mezzogiorno, e tutto praticamente quasi in nero. Questo almeno fino a quando la Cina non è diventata terra di produzione a bassissimo costo, ancora meno del sommerso italiano.
Ora anche l’Italia ha scoperto di essere il luogo della contraffazione, del tarocco. Peraltro perpetrata da italiani, non da cinesi. È successo nelle Marche, terre di artigiani di grandi nomi, come per esempio Diego Della Valle, e proprio ad opera di una banda di imprenditori marchigiani. Ieri la Guardia di Finanza di Civitanova Marche, dopo due anni di indagini, ha sequestrato 1.873 paia di scarpe recanti il marchio contraffatto «Hogan», oltre a 130.000 accessori recanti il marchio contraffatto (Hogan, Prada, Cesare Paciotti, Nero Giardini, Dolce & Gabbana, Giorgio Armani, Bikkembergs, Puma, Harley Davidson, Trussardi, Cult, Kickers, Pirelli, Docksteps e Falc). Alla faccia dei tarocchi cinesi.