Michele Serra, la Repubblica 15/10/2010, 15 ottobre 2010
CORSIVI
"Ci sono anche i delinquenti, non bisogna aver paura basta stare un poco attenti" cantava Lucio Dalla nella "Sera dei miracoli". L´avvertimento andrebbe rilanciato e diffuso capillarmente soprattutto tra noi lavoratori dei media, che a giudicare da toni e volumi abbiamo, della realtà, la stessa concezione di certe tenere vecchiette che vivono barricate in casa e non aprono neanche al portalettere.
Che la vita sia dura e irta di pericoli è certamente vero. Che sia quell´inferno grondante sangue e morte che riverbera dal video e da molte edicole è invece falso e produce non prudenza ma panico, non cautela ma ansia. Ogni giornalista, televisivo e no, andando a lavorare di mattina dovrebbe ripetere, con intenzione zen, questa utile litania. "Non tutti i tassisti vengono ammazzati di botte. Non tutti i cocker muoiono sotto un taxi. Non tutti gli zii uccidono e stuprano la nipote. Non tutte le discussioni finiscono in rianimazione. Non tutti i serbi sono ciccioni fascisti. Non tutti i quartieri sono il Bronx. Non tutti i passanti sono fifoni omertosi. Non tutte le notizie contengono, in nuce, l´annuncio della fine del mondo". Morire, si sa, si deve morire tutti. Ma non subito, e possibilmente non di paura.