GIUSEPPE DEL BELLO, la Repubblica 15/10/2010, 15 ottobre 2010
NAPOLI, L´OSPEDALE È IN ROSSO "PORTATEVI LE PILE DEL CUORE"
Mancano le batterie per i cardiotest e i pazienti dovranno portarsi le pile da casa per far funzionare la tecnologia. Gli specialisti del Presidio intermedio Loreto Crispi, struttura poliambulatoriale e di day hospital della Napoli-bene, sono stati avvertiti: la scorta in dotazione è finita e non ci sono i soldi per un ulteriore approvvigionamento.
È solo l´ultima delle conseguenze dei tagli del Piano di rientro che da mesi stanno mettendo in ginocchio l´assistenza sanitaria in Campania. Dopo il blocco dell´erogazione dei farmaci per i debiti delle Asl con le farmacie, lo stop alle prestazioni radiologiche dei centri convenzionati accreditati (tac, risonanze, eco e radiografie), l´aumento dei ticket per medicine e ricette, e l´istituzione di quello di 50 euro per i codici bianchi in pronto soccorso, ecco affacciarsi l´ipotesi del "self ricambio". Che, nel caso in questione, si riferisce all´Holter. Si tratta del miniregistratore (pressorio o cardiaco) che, applicato alla vita del paziente, serve a misurare la pressione arteriosa nelle 24 ore o a rilevare un elettrocardiogramma continuo, giorno e notte. Il test diagnostico, indispensabile al monitoraggio e all´individuazione di eventuali turbe del ritmo o di picchi ipertensivi, si basa su una tecnologia digitale che ha bisogno di due pile (in genere le semplici stilo da 1,5 volt). Per un costo medio che si aggira tra i 3 e 4 euro, a seconda della marca. Da oggi dunque, le ricariche potrebbero essere a carico dei pazienti che oltre al pagamento della bolletta dovranno ricordarsi di acquistare le pile prima di accedere all´ambulatorio del Loreto Crispi.
A certificare che la Asl Napoli 1 Centro non è più in grado di sostenere il costo di alcuni presidi è una nota spedita ieri proprio al direttore amministrativo del Loreto: «Considerato il periodo di criticità economica che attualmente attraversa la Asl, si comunica che non risulta possibile fronteggiare le spese relative ad acquisti di beni e servizi» che richiedono il pagamento dei fornitori «in contanti, alla consegna». Significa che mancano gli spiccioli per le piccole cose di tutte i giorni. Oltre le pile, già mancano carta igienica e sapone nei bagni, mentre in alcuni uffici non è più possibile sostituire un telefono rotto o una semplice presa di corrente. «Se continua così, ci chiederanno di contribuire pure al pagamento delle apparecchiature», osservano i pazienti.
La situazione è incandescente e il governatore Pdl Stefano Caldoro (che è anche commissario per la sanità) è costretto ogni giorno ad affrontare nuove emergenza, sempre conseguenza dei tagli. Solo tre giorni fa, a margine di un convegno, per sottolineare i sacrifici e gli sforzi imposti alla Campania da un piano di rientro che non tiene conto dei fondi ancora non erogati dal governo, Caldoro aveva attaccato i colleghi Luca Zaia del Veneto e Roberto Cota del Piemonte definendoli «arroganti e prepotenti». Censurati entrambi per le critiche ricevute nell´ambito dei rifiuti e della sanità. E poi ci sono gli ospedali da chiudere: tre a Napoli e una decina in tutta la regione. Ma per alcuni presidi da riconvertire, sindaci e cittadini hanno messo in piedi una vera e propria rivolta.