FEDERICO RAMPINI, la Repubblica 14/10/2010, 14 ottobre 2010
PIGNORAMENTI, VERSO LO STOP IN 50 STATI USA - NEW YORK
Si apre un nuovo capitolo nella crisi dei mutui: è la decisione presa da tutti i 50 Stati Usa di mettere sotto indagine gli espropri giudiziari dei debitori insolventi. Un gesto drastico, deciso dai procuratori generali degli Stati, di fronte alle diffuse irregolarità nelle procedure di pignoramento applicate dalle banche. E´ un colpo alle banche: di fatto le costringe a sospendere gli espropri, e può sfociare in rimborsi generalizzati o la revisione sistematica delle condizioni applicate ai mutui. «Indaghiamo su possibilità di inganni, comportamenti sleali e altre violazioni delle leggi statali», recita il comunicato congiunto dei 50 procuratori generali. Lori Swanson, massimo magistrato del Minnesota, aggiunge: «Siamo al quarto anno di una crisi economia provocata proprio dai comportamenti disinvolti degli istituti di credito immobiliare, queste ultime accuse sono sconcertanti, ma forse non dovremmo stupirci». Tra le irregolarità c´è l´uso dei cosiddetti "robo-firmatari": quei periti che dovrebbero esaminare i documenti sui mutui e sulla regolarità dei rimborsi, in realtà firmano a occhi chiusi centinaia di espropri al giorno, come dei robot. Diverse banche hanno già dovuto ammettere l´imbroglio. Bank of America, numero uno nel business dei mutui, ha sospeso ogni procedura di esproprio sull´intero territorio nazionale. Lo stesso ha dovuto fare la Gmac Mortgage, mentre J.P.Morgan inizialmente si è limitata a sospendere i pignoramenti nei 23 Stati dove è richiesto un permesso del giudice. Gli istituti di credito cercano di ridimensionare lo scandalo, che sta montando da diverse settimane: la loro tesi è che le irregolarità sarebbero un "problema tecnico" e che sarà risolto. Ma oltre alle associazioni dei consumatori che denunciano abusi sistematici, adesso anche la magistratura sembra convinta che gli errori siano tutt´altro che formali. Si è mosso anche il Congresso, alcuni democratici hanno proposto di imporre per legge una moratoria nazionale sugli espropri. La vicenda riporta in primo piano il dramma sociale che continua a coinvolgere milioni di famiglie americane: l´aumento della disoccupazione e la caduta dei redditi coincide con il crollo del valore delle case, l´impossibilità di rimborsare le rate sui mutui ha portato a un´escalation di insolvenze. Le stesse banche che avevano spinto sui mutui subprime, incoraggiando i clienti a indebitarsi in modo eccessivo, ora si accaniscono sui debitori ignorando regole e diritti. L´azione giudiziaria può costare cara: già nel 2008 la Bank of America fu condannata per "predatory lending" (un comportamento analogo all´usura) e fu costretta a rivedere le clausole dei mutui restituendo 8,4 miliardi di dollari a migliaia di clienti.
Il nuovo scandalo dei mutui non ha avuto il minimo impatto sull´euforìa dei mercati finanziari. Ieri le Borse europee hanno reagito con entusiasmo alla pubblicazione delle "minute" della Federal Reserve, e ai buoni risultati di bilancio della J.P.Morgan Chase. Dopo Wall Street anche le piazze finanziarie europee salutano come una manna dal cielo l´imminente "inondazione monetaria" che sarà operata dalla Federal Reserve. Il credito facile è un carburante ideale per la speculazione, le Borse di tutto il mondo hanno toccato i massimi degli ultimi sei mesi. Per la stessa ragione, cioè per la politica lassista della Fed, il dollaro ha ripreso a indebolirsi toccando quota 1,40 sull´euro.