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 2010  ottobre 14 Giovedì calendario

VENTI PICCOLE AZIENDE CONDIVIDONO I COSTI. E IL FATTURATO FA +40%


Se in Italia la cultura dell’aggregazione è sempre stata vista dalle piccole e medie imprese con un pizzico di diffidenza, le 15mila attività fallite nell’ultimo anno e mezzo obbligano a cercare nuove soluzioni. Un passo in avanti è stato fatto con la “comunione di intenti” sancita lo scorso maggio da Rete Imprese Italia, l’alleanza tra Confesercenti, Confcommercio, Cna e Casartigiani. Ma un esempio di vera sinergia è arrivato da Bergamo, con il varo di Techno Trade Group. La neonata società aggrega venti piccoli e medi operatori della distribuzione industriale, con base un po’ in tutta Italia, che nel 2009 hanno fatturato complessivamente 60 milioni di euro.
«Techno Trade», spiega l’ideatore e ad, Franco Pal-tani, «si focalizza su un attività di marketing coordinato, perché in Italia, a fronte di ottimi fornitori di servizi, c’è una grossa carenza nelle strutture interne che si occupano di comunicazione». Che, così, viene “appaltata” al gruppo, mentre le singole imprese continuano a gestire in totale autonomia la parte commerciale. La convergenza delle venti Pmi avrà ripercussioni anche sul know-how delle società coinvolte. «Perché nel nostro campo», continua Paltani, «nessuno sa fare tutto, e da uno scambio che integra e rende omogenee le competenze di diversi soggetti, le aziende hanno molto da guadagnare». Tra i requisiti per entrare nel “club” - «perché non vogliamo aggregare ragioni sociali solo per il gusto di farlo» - sono richieste «una certa anzianità (le aziende, in media, hanno 50 anni di storia), prestigio e ambizione». La creazione di una sorta di catalogo comune, ovviamente, impone anche delle priorità territoriali: «Ai nostri aggregati destiniamo delle aree abbastanza ampie, ma non deve succedere che uno vada a comprimere l’attività dell’altro».
Tramite un paniere integrato e una gestione dei prodotti altrettanto coordinata, l’obiettivo «è quello di dire molti meno “no” alle domande delle imprese». I progressi devono però riflettersi sul fatturato, e Paltani assicura che «la nostra attività accelera un recupero, ahimè sulle perdite, che oggi viaggia in doppi acifra». Nell’annus horribilis 2009 la performance del settore della distribuzione industriale italiana era infatti crollata del 27 per cento.
Techno Trade, infine, dà anche il nome di una linea tTake che raccoglie il meglio delle catalogazioni per venderle ad altri distributori italiani. «Per tTake», sottolinea Paltani, «abbiamo fatto tre cataloghi per untotale di settecento pagine». Ma oltre all’inclusio -ne di altre realtà, come potrebbe evolvere il progettoi n futuro? «Il mio sogno», chiude l’ad, «è lo sviluppo di un’iniziativa simile che riguardi l’export». E se soltanto il 3,8% delle aziende con meno di 50 imprese si è internazionalizzato, è facile capire il perché.