RAFFAELLO MASCI, La Stampa 14/10/2010, pagina 22, 14 ottobre 2010
I padri separati uniti dalla povertà - In Italia avanza un esercito di nuovi poveri, che per la statistica non sarebbero tali ma che - di fatto - vanno a mangiare alla mensa della Caritas: i padri separati
I padri separati uniti dalla povertà - In Italia avanza un esercito di nuovi poveri, che per la statistica non sarebbero tali ma che - di fatto - vanno a mangiare alla mensa della Caritas: i padri separati. Sono 800 mila quelli in condizione di grave indigenza, e di questi molti vanno a chiedere alla Chiesa una minestra calda: 90 mila a Roma, 50 mila a Milano. A fare luce su questo fenomeno è l’associazione dei matrimonialisti italiani (Ami), presieduta dall’avvocato Gian Ettore Gassani, il quale ha diffuso questo allarme sociale a margine della presentazione del Rapporto della Caritas e della Fondazione Zancan, sulla povertà e l’esclusione sociale in Italia. Che l’indigenza dilaghi in Italia è triste ma è anche noto: circa l’11% delle famiglie italiane non ce la fa a fare fronte alle esigenze elementari del vivere. Non solo: le cose - rileva la Caritas - da un anno all’altro stanno andando peggio con un aumento dei poveri del 3,7%. In totale sarebbero 8 milioni e 370 mila gli italiani che arrancano pesantemente (l’Istat ne aveva censiti 560 mila in meno e ieri c’è stata anche una garbata polemica su questo), e un terzo di questi sarebbe alle soglie della fame. Rispetto a questa situazione, poi, ci sono alcuni fattori aggravanti: l’essere donna e straniera, il vivere in una grande città, avere tre o più figli, appartenere ad una famiglia monoreddito. Per contro - se vogliamo stabilire un termine di paragone - è noto e confermato sia dall’Ocse che dalla Banca d’Italia, che esiste anche un altro 10% di famiglie italiane, quelle che da sole posseggono il 45% della ricchezza complessiva del paese. In questo quadro di forte disuguaglianza sociale e di marginalizzazione estrema dei poveri, è emerso il fenomeno dei separati come «nuovi poveri»: ottocentomila per l’appunto, 80% uomini e 20% donne, ridotti a vivere come clochard. Tant’è - spiega l’avvocato Gassani - che la Caritas sta «salvando dalla fame migliaia di persone del tutto insospettabili che, pur svolgendo attività lavorative di tutto rispetto sono costrette, non di rado in giacca e cravatta, a fare la fila ogni giorno per un piatto di pasta. Quando si calcola il numero dei poveri in Italia è fuorviante - spiega Gassani - legare l’analisi alla mera dichiarazione dei redditi in quanto essa non chiarisce le posizioni debitorie delle persone separate o divorziate». Il Centro studi dell’Ami ha anche rilevato che «entro dieci anni tali numeri sono destinati a raddoppiare. Un terzo dei separati-barboni - peraltro - dorme già in auto mentre la restante parte in piccoli monolocali, dormitori o da amici e parenti». Per questo, aggiunge l’Ami, «urge una politica sociale nazionale per garantire i nuovi poveri, prodotti dallo sfascio di molte famiglie». Con un’inquietante aggiunta finale: «Alla base di molti fatti violenti, in cui le vittime sono familiari, vi è anche la disperazione di chi ha perso tutto e non ha vie d’uscita».