PAOLO FESTUCCIA, La Stampa 14/10/2010, pagina 11, 14 ottobre 2010
Travaglio: Masi obbedisce al premier - Era inevitabile, ormai sì sa che Santoro fa troppo bene i bicchieri»
Travaglio: Masi obbedisce al premier - Era inevitabile, ormai sì sa che Santoro fa troppo bene i bicchieri». L’ironia di Marco Travaglio non cela il disappunto. «Del resto - spiega il giornalista, che attende ancora il suo contratto per “Annozero” - credo che la sospensione a Michele sia assolutamente coerente con la linea editoriale di questa Rai». Ma non crede che, forse, Santoro abbia ecceduto in quella sua anteprima? «Lo ripeto, la decisione non mi stupisce. Anzi, è sacrosanto che un giornalista che realizza un programma prestigioso e lo porta il suo talk show al 20% di share, riempiendo di soldi l’azienda, vada severamente punito. Mi meraviglierei del contrario. Insomma, se c’era bisogno di una conferma a quella metafora dei bicchieri, allora si può solo ribadire che Santoro fa troppo bene i bicchieri». Il direttore generale Mauro Masi sostiene che nel caso del conduttore di «Annozero» non si tratta di censura. Ma la sospensione riguarda «responsabilità esclusivamente di ordine disciplinare». Lei cosa ne pensa? «Censura? Le parole non bastano ormai più a definire quello che accade nella tv pubblica. Qui non stiamo parlando di qualcosa di generico, ma dello smantellamento scientifico di una struttura altamente produttiva. E’ come se un editore di un giornale che fa profitti improvvisamente decidesse di non far uscire il giornale per due settimane. Arrecando così danni a se stesso ma anche ai lettori. Per questo, allora, ci si chiede: ma l’editore è impazzito o lavora per un giornale concorrente?». E secondo lei il direttore generale risponderebbe più a logiche politiche che aziendali? «La penserei diversamente se non avessimo già le prove. Basta ricordare ciò che è venuto fuori con le intercettazioni di Trani. In quelle intercettazioni c’era un ordine preciso a chiudere “Annozero”, con Berlusconi che chiama tutti pur di ottenere il risultato. Lì, insomma, c’era tutto, la violenza, le minacce... Ecco, all’epoca Masi diceva che “era roba da Zimbabwe”, ora mi pare che abbia preso lui la cittadinanza onoraria di quel Paese». Se fosse al posto di Michele Santoro cosa direbbe nella puntata di stasera? «Quello che dirà lo sa lui. Io nella vicenda “Annozero” non ho mai detto nulla nemmeno per quel che attiene il mio contratto. Tanto la gente si è fatta chiaramente un’idea di ciò che sta avvenendo. Ormai credo che non si tratti più nemmeno di una questione personale Santoro-Masi o Santoro-Berlusconi. E’ il momento di alzare gli occhi e parlare una volta per tutte del conflitto di interessi. Se, Casini, Fini e altri ritengono che esista allora è bene che si mettano d’accordo e facciano qualcosa. Perché tutti, da Casini a Fini fino alla Marcegaglia hanno ormai ben chiaro cosa significa il conflitto d’interesse». Dunque, sempre colpa del conflitto d’interesse... «Il direttore generale della Rai è nominato dal presidente del Consiglio e, ovviamente, fa quello che gli dice il premier. Lo trovo naturale. E’ il suo mestiere. Il nodo è che la Rai non dovrebbe essere nella mani dei partiti».