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 2010  ottobre 14 Giovedì calendario

Sono un padre genovese che martedì sera ha malauguratamente desiderato portare i propri figli allo stadio per vedere la nazionale ed è rimasto colpito dalla scandalosa inefficienza organizzativa del «carrozzone Italia»

Sono un padre genovese che martedì sera ha malauguratamente desiderato portare i propri figli allo stadio per vedere la nazionale ed è rimasto colpito dalla scandalosa inefficienza organizzativa del «carrozzone Italia». Ai ragazzi delle società di calcio era stato promesso che sarebbero andati tutti insieme a vedere la partita con i propri compagni con accessi offerti dalla Figc. Bene. Lunedì sera, all’ultimo minuto, ci è stato detto che tutto era annullato: il biglietto dei bambini si paga. Per non deludere le aspettative ho cercato il biglietto per i miei figli, 6 e 10 anni e un nipote di 13. A Genova c’erano solo 3 punti vendita in tutta la città: code bibliche, gente che si accapigliava… Solo il preludio di quello che stava per accadere. Stadio Marassi, ore 20.20 circa: rissone davanti alle biglietterie, almeno una quindicina di persone coinvolte, polizia del tutto invisibile. Secondo impatto: tornelli in tilt, si entra senza scansionare il biglietto… Terzo impatto: il solerte steward ordina di togliere e consegnare la maglia che mio figlio più grande porta al collo coi colori della sua squadra. «È una disposizione», mi dicono. Mio figlio si vede estirpare la maglia desiderata e tanto amata trattenendo a stento il pianto, poi però mi giro e entrano in 3 con sciarpe di colori cittadini, due maglie di analogo patriottismo, una bandiera col grifo e allora non ci vedo più. Sono un professionista ligio alle regole e osservante delle leggi ma non ce la faccio più. Vorrei denunciarlo in Procura per sottrazione e furto ai danni di minore mentre all’altro figlio tolgono il cartoncino col succo di frutta, ma vengo richiamato da urla belluine nel settore 5: quelle bestie sono accreditate al mio pari con verifica della fedina penale o no? Le bestie hanno di tutto, bandiere che bruciano, cesoie, missili terra aria, fumogeni, bombe carta. Che schifo. Non porterò mai più i miei figli a vedere la nazionale perché tutto ciò che rappresenta non merita il rispetto della gente per bene come noi: se la vadano a vedere solo quelli che mettono a ferro e fuoco una città e per questo vengono poi scortati bellamente dentro allo stadio a delinquere come meglio credono. Loro entrano con la maglia che vogliono. Alberto Zucchi