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 2010  ottobre 13 Mercoledì calendario

Esce un documentario di Daniele Segre sulla fotografa Lisetta Carmi (Un’anima in cammino, presentato al festival del Cinema di Venezia)

Esce un documentario di Daniele Segre sulla fotografa Lisetta Carmi (Un’anima in cammino, presentato al festival del Cinema di Venezia). Nata a Genova nel 1924, capelli ricci, volto androgino e abbronzato, naso pronunciato, avrebbe voluto essere un maschio e già da piccola decise che non si sarebbe sposata mai. Grande passione per la musica, nel 1938, sfuggì alle leggi razziali andando a piedi in Svizzera: «Da una parte avevo i due volumi di partiture di Bach e con l’altra mano trascinavo su mia madre nella montagna». Prese la decisione di diventare fotografa quando le dissero che fisicamente somigliava a Henri Cartier-Bresson. Con la sua macchinetta cominciò a scattare di tutto: il cimitero monumentale di Staglieno, le scuole di ballo, la gente qualunque, gli artisti (suo fratello Eugenio è pittore). Il successo le arrivò facendo la fotografa di scena al teatro Duse e con un reportage sul porto di Genova, commissionato dalla Cgil. Sue le più belle foto mai scattate al poeta Ezra Pound: lo andò a trovare nella casa vicina a Rapallo, nel 1966, insieme al direttore dell’Ansa. Pound, reduce dai tredici anni di reclusione in un manicomio criminale a Washington, era vecchio, malato e abitava in una casa con cassette per la frutta al posto delle librerie. Li ricevette spettinato, in vestaglia e ciabatte sui piedi gonfi. La Carmi in 4 minuti scattò 21 foto che, a detta di Umberto Eco, «raccontano di Pound più di quanto sia mai stato scritto su di lui». (Elena Stancanelli, la Repubblica 13/10)