Isidoro Trovato, Corriere della Sera 12/10/2010, 12 ottobre 2010
LA PARTITA DELLE TARIFFE MINIME - CATEGORIE
Che cosa prevede la riforma? Se una categoria litigiosa come quella dei professionisti sul tema delle tariffe ha raggiunto l’unanimità, vuol dire che l’argomento è davvero importante. Nella proposta di riforma che il presidente del Cup, Marina Calderone, ha consegnato al ministro Alfano, tutti gli Ordini hanno votato a favore del ripristino delle tariffe minime già abolite dalle liberalizzazioni del «decreto Bersani». Su questo tema si fronteggiano due scuole: chi sostiene che un mercato senza vincoli stimoli la concorrenza e favorisca gli utenti. E gli Ordini professionali che fanno notare che l’attuale sistema finisce per penalizzare i giovani (meno tutelati) e i cittadini.
I PARAMETRI - Come variano le tariffe? La tariffa non è una scienza perfetta: dipende dalla regione, dal contesto economico, dalla concorrenza e dagli standard qualitativi. Esistono però parametri oggettivi formulati dagli stessi Ordini. Per esempio, per la compilazione di un modello unico destinato a una persona fisica che guadagna 50 mila euro l’anno un commercialista può chiedere da 261 a 625 euro, mentre se il modello unico è per una società o per persone fisiche con partita Iva, la parcella oscilla da 1.472 a 4.064 euro. Se la richiesta riguarda una consulenza e assistenza per la costituzione di una Srl con un capitale pari a 50 mila euro, il compenso andrà da 2.260 a 3.650 euro.
I DUBBI - Quali sono i prezzi massimi? E poi ci sono categorie in cui la composizione della parcella è più semplice e altre in cui sembra di addentrarsi in una giungla. Nel caso dei consulenti del lavoro, per esempio, il calcolo è immediato: la compilazione di una busta paga per un’azienda con sei addetti costa 13 euro a dipendente; invece per l’allestimento di un contratto d’assunzione ne servono almeno 25. Molto più complesso il calcolo delle prestazioni degli avvocati: si va dai 55 euro richiesti per lo studio di una controversia davanti al giudice di pace a un massimo di 6.275 previsti come compenso per studiare una causa di primo grado davanti agli organi di giustizia amministrativa quando in ballo ci sono valori patrimoniali da 2,5 a 5 milioni. In campo penale uno scritto difensivo in caso di querela ha una parcella minima dai 50 ai 190 euro.
LOW COST - Come conciliare qualità e costi? Eppure rimane forte l’opposizione di chi come «Assolowcost» ritiene che ripristinare le tariffe minime significherebbe colpire il diritto dei cittadini ad accedere a servizi di qualità a costi molto ridotti. «In una fase di prolungata crisi economica come questa — spiega Andrea Cinosi, presidente dell’associazione che comprende anche studi professionali associati — bisognerebbe stimolare la competitività sulle tariffe invece si va nella direzione opposta. Noi siamo la dimostrazione che alta qualità e costi bassi possono convivere».
Isidoro Trovato