Maurizio Cabona, il Giornale 12/10/2010, pagina 31, 12 ottobre 2010
Intervista a Milos Forman: «Il Duce e il Patto di Monaco nel mio film scritto da Havel» - «Preparo - mi dice Milos Forman -Il fantasma di Monaco ,sul patto che nel 1938 decise l’annessione dei Sudeti, regione cecoslovacca a maggioranza tedesca, alla Germania
Intervista a Milos Forman: «Il Duce e il Patto di Monaco nel mio film scritto da Havel» - «Preparo - mi dice Milos Forman -Il fantasma di Monaco ,sul patto che nel 1938 decise l’annessione dei Sudeti, regione cecoslovacca a maggioranza tedesca, alla Germania. Hitler, Mussolini, Chamberlain e Daladier sono fra i personaggi principali » . Forman mi parla avendo accanto il premio Lumière, che Bertrand Tavernier e Thierry Frémaux gli hanno appena consegnato, al termine della II edizione del Festival dei classici del cinema, intitolato agli inventori del medesimo. Il riconoscimento (andato finora solo a Clint Eastwood) si unirà nello scaffale degli Oscar, quattro, due dei quali per la regia ricevuti perQualcuno volò sul nido del cuculoe Amadeus ,che ne ebbero tredici in tutto; all’Orso d’oro al Festival di Berlino perLarry Flint ;al Gran premio della Giuria del Festival di Cannes perTaking Off ;al premio al Festival di Locarno perL’asso di picche ... Signor Forman, chi ha scrittoIl fantasma di Monaco? «Vaclav Havel, quand’era presidente della Repubblica e s’occupava soprattutto di politica e diplomazia». Uno presidente, l’altro capo del governo, i polacchi Kaczynski non arrivarono a tanto col filmKatyn ! «Sì, non tutti i presidenti scrivono film… Con Vaclav ci conosciamo da quando lui aveva dieci anni». E lei ne aveva... «...Quattordici». Racconti. «Eravamo nel collegio per orfani di guerra». Lei era orfano di deportati ebrei. Lui di epurati filonazisti. Nel 1989 lo scrisse suRude Pravo ,quotidiano comunista di Praga. «Per la sua qualità, la scuola - in un castello del XV secolo - era ambita. Ci finivano figli di comunisti e capitalisti » . E la coabitazione? «Era esplosiva. Ma nascevano anche amicizie». Torniamo al film. «Ho fatto sopralluoghi in Germania. A Berlino ho visto la prima cancelleria diHitler. Ma là non la chiamano più così». E a Monaco? «La villa dell’incontro nel settembre 1938 è come allora. Hanno solo aggiunto un pianoforte » . Interpreti? «Ho la disponibilità della Pathé, ma non delle tv. Per attribuire i ruoli, occorrono tutti i mezzi necessari». Ha cercato in Italia? «Stocercandoovunque». Carlo Ponti le finanziòAl fuoco, pompieri . «Dopo averlo visto, rivoleva assolutamente i soldi». E lei non li aveva più... Comefinì? «Claude Berri e François Truffaut comprarono i diritti del film, che divenne un successo, “nominato” all’Oscar» . E Ponti patì. «Come le autorità cecoslovacche, che volevano un filmedificante». Qualcuno fu contento, a parte lei? «I pompieri interpreti di loro stessi». Pompieri masochisti? «Come personaggi, forse. Ma io li avevo resi interpreti. E così vedevano il film dalla mia parte». Veniamo aRagtime .Prodotto da Dino De Laurentiis. «Che, contro la mia volontà,ne tagliò mezz’ora!». Lasciandone due ore e mezza, direbbe lui. «E.L. Doctorow, autore del romanzo che ispirava il film, aveva l’ultima parola: contavo su di lui. Ma De Laurentiis aveva già opzionato il suo nuovo romanzo... » . ... E Doctorow consentì. I produttori erano più furbi dei comunisti. «Relativamente. Dopo lade-stalinizzazione, il condizionamento politico poteva essere eluso». Prosegua. «Dal 1956 il realismo socialista era auspicato, non imposto. E i miei film non solo costavano poco: vincevano premi all’estero». E poi l’uscita diAl fuoco, pompiericoincise con la primavera di Praga. «Sì, prima fu boicottato, il film fu poi tollerato dalle autorità» . Passiamo al condizionamento economico. «Prova di precedenti successi, gli Oscar aiutano a eluderlo. Ma se a Praga nessuno badava al rapporto costo- benefici, oggi si guarda solo a questo». E infatti lei gira poco. «Avevo un film pronto, ispirato a un romanzo di Donald Westlake... » . Dal tono capisco che non lo vedrò. «Infatti. La Fox voleva inserire due dei tre attori principali. Erano bravi, ma il personaggio femminile era d’origine pellerossa e l’attrice scelta non era adatta». L’egiziano Omar Sharif funzionò come russo nelDottor Zivago .Il messicano Anthony Quinn funzionòcome greco inZorba ... «Mi lasci finire. Dovevamo girare in Giappone. Una settimana prima le autorità locali volevano tali modifiche alla sceneggiatura da doverla rifare». Queste autorità... Neanche Mozart ci andava d’accordo. Si riconosce in Amadeus ? «Nemmeno per idea. Anche questo film mi è stato tagliato. Ma la versione presentata al Festival Lumière è la mia». C’è un potere che le piaccia? «Quello del regista. Se sono io » .