Raffaello Masci, La Stampa 12/10/2010, 12 ottobre 2010
IN BICI DI NOTTE CON IL GIUBOTTO CATARIFRANGENTE
Volete andare in bicicletta di notte (che fa tanto romantico)? Bene: mettetevi il giubbotto catarifrangente, che romantico non fa ma forse vi salva la pelle. E’ il nuovo Codice della Strada che lo impone, esattamente da oggi.
Il Codice è stato approvato con voto unanime del Parlamento alla vigilia della pausa estiva, come promesso dal ministro Altero Matteoli, ed è stato un rompicapo per tutti, a cominciare dal sottosegretario Bartolomeo Giachino che l’ha dovuto scrivere e seguire passo passo: c’erano le norme sull’alcol e sulla droga, sull’autovelox e sulle minicar, sulla targa personalizzata e sul patentino per i ciclomotori, e via elencando. Ma, nel tentativo di fare chiarezza in misura sempre maggiore, il legislatore non ha voluto trascurare nessun dettaglio, e così gli oltre 200 articoli del codice saranno, a loro volta, sottoposti a chiarimenti e indicazioni applicative, attraverso una cinquantina di decreti che verranno snocciolati da qui ai prossimi due anni. Aspettiamoci, quindi, novità periodiche.
Finora di decreti ne sono usciti due: uno è questo, relativo all’abbigliamento notturno per chi va in bicicletta, l’altro - uscito alcune settimane fa - riguardava i tempi per il rinnovo della patente agli ultraottantenni, sceso da 5 a due anni.
La norma di oggi fa riferimento - nella fattispecie - all’articolo 182 del Codice, comma 9 bis e, in burocratese amletico, recita così: «Il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle gallerie hanno l’obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità».
In sostanza viene esteso alle biciclette (i velocipedi questo sono, per chi non l’avesse capito) l’obbligo già previsto nel 2004 per i conducenti d’auto di utilizzare gli indumenti di segnalazione ad alta visibilità quando devono fermarsi e uscire dal veicolo nelle ore notturne.
Dato che in tutte queste disposizioni c’entra sempre una normativa europea di riferimento, anche questa volta non manca ed è quella indicata dalla formula «Uni En 471» che riguarda tutti gli indumenti di segnalazione da utilizzarsi a bordo di veicoli. Anche questi, com’era prevedibile, devono essere omologati ad una serie di criteri stabiliti da un’altra norma europea (Uni En 340) che spiega per filo e per segno di che materiale i giubbottini o le bretelle debbano essere fatti e quali caratteristiche debbano riprodurre. Ma di tutto questo possiamo anche disinterressarci, in quanto il provvedimento è riservato ai produttori.
Dunque i ciclisti sono avvisati: giubbottino (o bretelle) di ordinanza a norma Ue, altrimenti arriva una multa di 23 euro.
C’è da diventare pazzi a stare dentro a tutte queste norme dirette o indirette derivanti dal nuovo Codice? E’ possibile. Tant’è che il presidente della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci, ha già proposto al governo di dividere il codice in due parti: un centinaio di articoli rivolti al guidatore e i restanti 180 circa destinati alle case produttrici di veicoli o di pezzi di ricambio.