Omero Ciai, la Repubblica 12/10/2010, 12 ottobre 2010
REGALI, CONTRATTI ED ESCLUSIVE. I MINATORI SONO GIA’ STELLE DELLA TV
MINIERA SAN JOSÈ - Il Real Madrid ha regalato ai 33 minatori, tutti accaniti tifosi di calcio, un viaggio in Spagna con visita al Santiago Bernabeu, lo stadio, e biglietto in prima fila per una partita della squadra. Il Manchester United, grazie a Bobby Charlton, la magnifica ala della nazionale inglese anni ‘60, figlio di un minatore, ha fatto lo stesso. Crociere in Grecia, lune di miele ad Acapulco, donazioni in denaro, gli I-Pod spediti dalla Apple di Steve Jobs: sono ancora sottoterra ma sono già dei volti internazionali i 33 uomini che nelle prossime ore - l´inizio del recupero sarà nella notte fra oggi e mercoledì - potrebbero essere finalmente liberi se tutto andrà per il verso giusto.
L´odissea dei minatori cileni, in trappola dal 5 agosto scorso in seguito ad una frana, in una miniera del deserto dell´Atacama, ha stupito il mondo come fosse l´ultimo miracolo. Per riportarli in superficie il governo cileno ha già speso 15 milioni di euro e l´avvenimento verrà seguito in diretta da decine di network televisivi in tutto il mondo. Una pressione pazzesca che ha sconvolto le loro vite e quelle delle loro famiglie. Ad offrire soldi in cambio di esclusive sono state per prime le tv giapponesi in concorrenza fra loro. Fanno firmare un contratto ai familiari nel quale il minatore si compromette, appena lasciato l´ospedale dove tutti verranno ricoverati per qualche ora dopo il recupero, a rilasciare dichiarazioni solo all´inviato di quella televisione.
Le cifre volano. I tedeschi della Bild pagano 15mila euro, i network molto di più. Tra la Fox, la Bbc, Abc news e Cnn, nelle ultime ore è partita una vera e propria asta per ingaggiare i minatori già famosi come Mario Sepulveda, quello che nel primo video, un mese fa, presentava tutti gli altri; o come Lobos, l´ex calciatore; o ancora come Yonni Barrios, il poligamo. Ogni minatore avrà il suo tutor che se lo porterà via. La tv nazionale cilena e Discovery Channel pensano in grande, al dopo, e si organizzano per seguire, protagonisti e parenti, per settimane e raccontare la trasformazione delle loro vite reali.
Lunghe vacanze, una casa nuova e tanti desideri mai realizzati. Le famiglie si vergognano ad ammetterlo e l´argomento contratti è diventato un tabù. Molti familiari di fronte alla prime offerte rilanciano come se, visto che tanto la figuraccia è garantita, fosse meglio incassare tutto subito e vivere felici.
Altri si deprimono. Scarlette Sepulveda, diciott´anni, la vivace e intelligente figlia di Mario, s´è barricata nella sua tenda all´accampamento Esperanza e non parla più con nessuno.
Mentre per tutti si avvicina la fine di un incubo lungo oltre due mesi, vince il reality: mogli, madri, figli, cugine, si sottopongono al maquillage prima di andare in onda, s´aggiustano le ciglia, si mettono il rossetto per far bella figura con i telespettatori dall´altra parte del globo, magari australiani o coreani. Fa tenerezza guardarle sotto il sole aspro del deserto. L´ufficio stampa governativo rassicura i cronisti sugli ottimi rapporti dei 33 fra di loro, ma la realtà è un po´ diversa. In queste lunghe settimane sottoterra, asfissiati dal calore che raggiunge i quaranta gradi e dall´umidità, ci sarebbero stati diversi scontri tra i minatori sul da farsi. L´episodio più grave è stato quando alcuni di loro, sfiduciati, hanno abbandonato il resto del gruppo per cercare una via d´uscita senza attendere la conclusione dell´operazione salvataggio diretta dal governo cileno. Anche all´esterno, nell´accampamento Esperanza, ormai trasformato in un gigantesco set televisivo, tra le famiglie sono sorte gelosie e rivalità. Tutto, ovviamente, ruota intorno al denaro (che non sarà uguale per tutti) e alla fama.
All´inizio della vicenda, tre parenti parteciparono alla versione cilena del programma «Vuoi diventare milionario?»: il risultato fu che nei giorni successivi vennero isolati da tutti gli altri perché non erano stati avvisati.
Il governo del presidente Piñera, che sarà qui oggi, vorrebbe che i 33 sopravvissuti partecipassero a una Fondazione, creata da loro, che avrebbe cura di amministrare tutte le donazioni e i profitti che arriveranno nei prossimi mesi, ma adesso, mentre discutono chi tra di loro uscirà per ultimo battendo un record da Guinness, sembra più probabile che ognuno andrà per conto suo. Qualcuno magari tornerà in miniera, qualcun altro diverrà una star mediatica, non solo locale. Nessuno dimenticherà questa miracolosa avventura.