Mariella Romano, Novella 2000, n. 41, 14/10/2010, pp. 65-68, 14 ottobre 2010
Gian Marco Tognazzi fuma sigarette elettroniche. «Ti lascia in bocca il sapore del tabacco, non fa fumo e nessuno ti può dire che devi spegnerla»
Gian Marco Tognazzi fuma sigarette elettroniche. «Ti lascia in bocca il sapore del tabacco, non fa fumo e nessuno ti può dire che devi spegnerla». *** Padre di una ragazza anoressica in Maledimele, presentato alla mostra del cinema di Venezia. *** È cresciuto nella grande villa, circondata da quattro ettari di terreno, che Ugo Tognazzi ha fatto costruire a Velletri. «Bella ma enorme. Papà si è costruito una casa da divo iniziando una gara con Vittorio (Gassman, ndr): vinceva chi se la faceva più grande. Ma lui poteva permetterselo: all’epoca avevamo nove persone che si prendevano cura della tenuta. Papà cucinava cinquanta piatti a settimana, uno diverso dall’altro. Doveva sempre sperimentare qualcosa di nuovo. E non voleva che comprassimo all’esterno ciò che la nostra terra poteva produrre. Ma oggi non è possibile. I costi di gestione sono altissimi: nove dipendenti sono nove stipendi con relativi contributi. Così abbiamo ridotto il personale: sono rimasti in due».