Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  ottobre 14 Giovedì calendario

Gian Marco Tognazzi fuma sigarette elettroniche. «Ti lascia in bocca il sapore del tabacco, non fa fumo e nessuno ti può dire che devi spegnerla»

Gian Marco Tognazzi fuma sigarette elettroniche. «Ti lascia in bocca il sapore del tabacco, non fa fumo e nessuno ti può dire che devi spegnerla». *** Padre di una ragazza anoressica in Maledimele, presentato alla mostra del cinema di Venezia. *** È cresciuto nella grande villa, circondata da quattro ettari di terreno, che Ugo Tognazzi ha fatto costruire a Velletri. «Bella ma enorme. Papà si è costruito una casa da divo iniziando una gara con Vittorio (Gassman, ndr): vinceva chi se la faceva più grande. Ma lui poteva permetterselo: all’epoca avevamo nove persone che si prendevano cura della tenuta. Papà cucinava cinquanta piatti a settimana, uno diverso dall’altro. Doveva sempre sperimentare qualcosa di nuovo. E non voleva che comprassimo all’esterno ciò che la nostra terra poteva produrre. Ma oggi non è possibile. I costi di gestione sono altissimi: nove dipendenti sono nove stipendi con relativi contributi. Così abbiamo ridotto il personale: sono rimasti in due».