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 2010  ottobre 13 Mercoledì calendario

Giuseppe Amato. Detto Peppino. Direttore Generale della Antonio Amato & C. Molini e Pastifici Spa

Giuseppe Amato. Detto Peppino. Direttore Generale della Antonio Amato & C. Molini e Pastifici Spa. «Perché la pasta? Perché fare la pasta è bello. Sono cresciuto con l’odore della farina di grano duro nelle anrici. Correvo per i corridoi e giocavo con gli operai che ancora oggi sono in azienda. Rubavo i fili di pasta morbida e li mangiavo crudi. Ancora oggi, che la tecnologia si è sposata con la tradizione, il profumo che ti accoglie appena entri in fabbrica è formidabile». Oggi a capo dell’azienda sono in tre. Oltre a Giuseppe, ci sono il nonno, il cavaliere del lavoro Giuseppe Amato, con la carica di presidente, e suo figlio Antonio Amato, amministratore delegato e zio di Peppino. Ai tre sta per aggiungersi un altro Antonio, fratello di Peppino. Questi gli Amato della quarta generazione, che si tramandano gli stessi nomi da sempre. […] Oggi è tutto meccanizzato: le donne che rompevano quattro uova alla volta nei secchi a una velocità supersonica sono solo ricordi in fotografia. Dall’inizio alla fine, il prodotto non viene toccato dall’uomo. Gli operai oggi sono centoquaranta […].«La nostra famiglia viene da una tradizione di commercianti: comperavamo il grano, lo macinavamo e andavamo a rivenderlo. Negli Anni 30 abbiamo aperto uno spaccio alimentare a Salerno. Erano il bisnonno e il nonno alla guida dell’azienda, che comprendeva molino e pastificio. Era una storia di passione: pasta e farina. E anche di onestà. Sono racconti di famiglia. Tra il ’41 e il ’45, durante la Seconda guerra mondiale, arrivavano navi con farina e derrate alimentari: il bisnonno si era fatto una tale reputazione che gli americani decisero che fossimo noi a distribuire agli altri mulini. Nei primi Anni 50 eravamo di fronte a una Salerno bombardata, c’era la necessità di aggiornamento. Il bisnonno e il nonno sono stati lungimiranti: si sono affidati alla tecnologia. L’innovazione è stata così d’avanguardia che, nel ’58, anno in cui abbiamo rilevato completamente l’azienda, sono venuti 450 pastai a vedere i nostri metodi di lavorazione». *** «Con la pasta non si guadagnano molti soldi. Al supermercato la pasta costa meno di un litro di latte e di un caffè al bar». *** La famiglia Amato: - Giuseppe Amato, patriarca della famiglia, con la compagna Mimma. - Antonio, il figlio, con la moglie Francesca. - I figli di Antonio: Antonia, Gaia, Giuseppe, Gabriella, Nicoletta e Maria (la maggiore che studia ingegneria a Castellanza, in provincia di Varese). - Giuseppe jr, il nipote, con la moglie Marianna. Hanno Ludovica e Domenico. - Antonio jr, fratello di Giuseppe jr. - Una cugina, Maria Francesca, con una figlia Carolina.