Giulia Cerasoli, Chi, n. 41, 13/10/2010, pp. 68-74, 13 ottobre 2010
Nichi Vendola soffre di vertigini. *** Cosa voleva fare da grande? «Da piccolo volevo fare il prete
Nichi Vendola soffre di vertigini. *** Cosa voleva fare da grande? «Da piccolo volevo fare il prete. Ero un fan di san Domenico Savio e poi sono stato neofrancescano. Alle medie il giornalista. I miei, invece, mi volevano medico: mi misi in fila per iscrivermi a medicina, ma poi scappai a lettere. In seguito trovai il coraggio di confessarlo a mio padre». Ha spiazzato più volte i suoi genitori: primo obiettore del suo paese, ha fatto outing, a 19 anni. «Non volevo toccare le armi. Ero un seguace di Gandhi e di Martin Luther King, ma su questo i miei (mamma fervente cattolica e papà comunista) concordavano. Confessare che ero omosessuale, invece, non è stato facile. Da quel momento ho dovuto lavorare il doppio». Perché? «Per fare in modo che la gente dicesse: “Vedi, è gay, ma è bravo”. La denigrazione morale è sempre in agguato. Dovevo dimostrare di essere una brava persona, sentendomi costantemente un condannato senza appello». Chi le ha regalato l’anello che porta al pollice? «Un pescatore di Mola di Bari. Era la fede di sua madre». E l’orecchino di brillanti? «Il mio amore, il mio compagno. Per i 50 anni». Vivete a Terlizzi? «Sì, da anni. Siamo una coppia morigerata e tranquilla. Ci piace ricevere amici a cena». […] Cosa le manca? «Un figlio. Ma è un argomento intimo. Non nascondo, però, che scapperei subito ad adottare un piccolo abbandonato in Kosovo». Vanitoso? «Cerco di non vestirmi come un beccamorto, come molti colleghi. Detesto la sciatteria, ma anche il doppiopetto stereotipato». *** Il politico di destra che stima di più è Gianni Letta. «E’ la persona con il più alto senso delle istituzioni che conosca. Nello stesso tempo capace di incredibili passioni. E non si nega mai al telefono: molti ministri, anche di sinistra, in passato, invece l’hanno fatto sistematicamente». *** Il suo piatto forte è «la pasta al forno pugliese: con mozzarella, mortadella, pomodoro e polpettine». *** Non uscirebbe mai senza un rosario di legno scuro che tiene in tasca. «Manco Casini…». *** Ha un cane, Fidel.