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 2010  ottobre 11 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “FERRANDO

MARCO”.

il trotzkista Marco Ferrando, che Bertinotti aveva intenzione di portare in Parlamento, ha giustificato la strage di Nassiriya e detto che Israele è uno stato artificiale (Vanity Fair Dal 13 al 20 febbraio 2006)

Marco Ferrando, trotskista-surfista, dice che lui non voterebbe mai Chirac perché «tra peste e colera è difficile scegliere». (Gian Antonio Stella Corriere della Sera, 25/04/2002)

Marco Ferrando, il trotzkista che era stato eletto nelle liste di Rifondazione, ha lasciato Bertinotti e fondato il Partito comunista dei lavoratori. (Vanity Fair Dal 26 al 3 luglio 2006)

Marco Ferrando. «Sosteniamo tutte le intifade», disse poco dopo essere stato cacciato, l’anno scorso, da Rifondazione. Fra la sue colpe, avere sostenuto che Israele è «uno stato artificiale». Oggi, da capo del Partito comunista dei lavoratori, dichiara Israele («non gli ebrei») uno «stato oppressore». (Mattia Feltri, La Stampa 27/1/2007)

Marco Ferrando, quello che voleva confiscare la barca a D’Alema (Rider n. 1 - Settembre 2007)

Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori, diventato famoso durante il governo Prodi perché il suo pulsante in Parlamento diventò come il pulsante rosso della valigetta dei presidenti americani, sempre pronto a far esplodere tutto. A ottobre del 2006 su Canale Italia, concluse che bisognava procedere alla «statalizzazione e l’unificazione delle banche, finalmente restituite al controllo dei lavoratori e della maggioranza della società». (Tonia Mastrobuoni, il Riformista 3/4/2009)

E non è d’accordo il trotzkista Ferrando, 210 mila voti nel 2008: «È vero, di clan e partitini comunisti ce ne sono molti, ne potrei citare altri 50. Ma pochi hanno consistenza elettorale. L’anticapitalismo è ancora più attuale oggi che ai tempi di Marx, altro che reducismo. E se la sinistra radicale è in difficoltà è perché paga la politica governista del Prc, per anni appendice dei partiti dominanti». (Alessandro Trocinoi, Corriere della Sera 30/8/2010)