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 2010  ottobre 11 Lunedì calendario

I BLOG, PER VOCE ARANCIO


La terza edizione della Blogfest si è svolta lo scorso fine settimana a Riva del Garda (Trento). L’evento, organizzato dal sito Macchianera, riunisce tutto ciò che in Italia gravita attorno alle community della rete: oltre ai blog, Facebook, Twitter, chat, forum, giornalismo online e altre forme sociali di comunicazione.

Nel corso dell’evento sono stati organizzati BarCamp (incontri informali dove si discute di web e innovazione), PhotoSafariCamp (spiritoso concorso di foto a blogger), GameCamp, dedicato ai giochi video, il FoodCamp sul cibo e altri incontri su new media, giornalismo online e Social Network.

All’interno della Blogfest le premiazioni del Macchianera Blog Awards 2010, il più prestigioso premio per i blog italiani. I premi sono divisi in categorie: tra i premiati Alessandro Gilioli, giornalista dell’Espresso come miglior blogger; il blog satirico Spinoza fa incetta di premi: riconoscimento come miglior post dell’anno (intitolato Celere alla celere, su Francesco Cossiga), miglior blog collettivo ma soprattutto miglior blog in assoluto; il blog rivelazione è Metilparaben, il miglior blog cinematografico I 400 calci e quello televisivo Tv Blog. La lista completa dei premi si trova sul magazine di Liquida.

Un blog, nella sua versione di base, è una sorta di diario online, personale o collettivo. Il termine è una contrazione di weblog: web sta naturalmente per web, e log significa diario (il logbook è il giornale di bordo in terminologia nautica). I primi blog sono nati negli Stati Uniti nel 1997, mentre in Italia il fenomeno comincia a diffondersi nel 2001.

Wordpress, Ilcannocchiale, Splinder, Typepad sono alcune delle piattaforme che offrono la possibilità di creare blog. Ci si iscrive, si crea un indirizzo che comprende il nome della piattaforma (esempio fittizio: vocearancio.wordpress.com), si sceglie il cosiddetto Theme, cioè quale aspetto dare al proprio blog, e via dicendo. Per una configurazione base in genere non si paga nulla, mentre per avere più servizi i prezzi variano.

Componenti fondamentali dei blog: i post, cioè gli articoli che compaiono nella homepage e che in genere sono visualizzati a scorrimento; il Blogroll, i siti e altri blog che l’autore o gli autori consigliano e che solitamente appaiono in una colonnina a fianco ai post; l’archivio dei post pubblicati; tag, termini che si associano ai post per facilitare l’indicizzazione sui motori di ricerca e nell’archivio interno del blog, e categorie. Attraverso i commenti si esprimono opinioni su quanto scritto nei post. Molti blog hanno una pagina denominata “chi sono” o “about” dove l’autore o gli autori si descrivono. Quasi tutte queste componenti sono opzionali, e se ne possono aggiungere altri come il calendario, una barra per la ricerca e molte altre. Tutti questi sono denominati «widget», gadget di abbellimento o servizio. La piattaforma Blogger ne offre circa 1.700.

Quali sono i blog più letti in Italia e in quanti li leggono? Ci sono due classifiche in Italia, una tenuta da Blogbabel, controllato adesso dal network Liquida e l’altro di Wikio. Seguono criteri leggermente diversi, e che periodicamente suscitano naturalmente polemiche e discussione sulla loro obiettività. Attualmente il più letto secondo secondo Liquida è Il Blog di Beppe Grillo, seguito da Wittgenstein (il blog di Luca Sofri), Piovono Rane (il blog di Alessandro Gilioli, il blogger dell’anno 2010) e Macchianera. Wikio divide in 26 categorie diverse (calcio, politico, high tech, ambiente, costume e società) e per ognuna ha un blog più seguito.

I blog si moltiplicano in rete, e nascono così aggregatori che aiutano a orientare e indicizzare in questo marasma. In Italia c’è ad esempio Liquida, mentre ce ne sono altri tematici, come tocque-ville.it/ («Aggregatore per blog liberali, conservatori, neo conservatori, riformatori e moderati» recita la definizione), o anche ibridi tra giornale online e aggregatore di blog, come Il Post o Blognation.

All’estero l’esempio principe è quello dell’americano Huffington post, aggregatore/giornale online ormai rispettato e ascoltato come la stampa tradizionale.

Calcolare quanti blog ci sono in Italia è molto difficile. Wikio nella sua testatina annuncia «le news in diretta da 208.405 blog», mentre Liquida ne tiene sotto controllo molti meno (35.441). Una ricerca del laboratorio LaRiCA della facoltà di Sociologia – Università di Urbino del maggio 2008 ne censiva in tutto il paese poco meno di 3 milioni. Il problema principale è quello di capire quali di questi sono effettivamente attivi e funzionanti, quanti abbandonati o addirittura mai avviati. I blog infatti sono molto democratici: chiunque può averne uno e scrivere quelle che vuole (limitatamente alla leggi vigenti: il reato di diffamazione esiste anche online), ma può anche abbandonarlo senza dover rendere conto a nessuno.

Le sezioni dedicati ai blog d’autore sono ormai una consuetudine anche sui siti dei quotidiani nazionali, come quelli del Corriere della Sera, della Stampa o di Repubblica.

Si possono guadagnare soldi con i blog? Si può provare con la pubblicità online, meccanismi come quelli Google Adsense, ma come ha raccontato VoceArancio in un precedente servizio (leggi qui) è molto difficile guadagnare cifre considerevoli così. Ci sono poi anche in Italia piattaforme che “assumono” blogger e che pagano in base ai contatti, come Nòva100 del Sole 24 ore o Blogosfere.

Come si crea un blog? Una guida molto semplice e pratica è quella fornita dall’Università di Cagliari, all’indirizzo: http://wiki.unica.it/mediawiki/index.php/Gestione_dei_blog. A seconda della piattaforma dove si sceglie di fare un blog ci sono piccole variazioni, ma i procedimenti principali sono gli stessi: iscriversi, imparare a usare la bacheca (dove si controlla tutto il blog), mettere Tag e categorie, amministrare gli eventuali commenti, aggiungere o togliere widget, ecc.

I tumblelog, versione “semplificata” e meno impegnativa dei blog: qui in genere si postano foto, link e video con brevi commenti. Più che un diario online si tratta dei consigli di ascolti, visioni e letture.

Il blog personale è quello più diffuso: l’autore scrive le proprie esperienze, quello che fa, che vede, che legge e via dicendo. Un tipo completamente diverso di blog è il corporale blog o aziendale, cioè espressione di un’azienda. Ci sono poi blog tematici, photoblog, blog didattici ecc.

Posto che guadagnare davvero è difficile, perché allora si scrive un blog? In genere perché si ha qualcosa da dire, da consigliare, perché si vuol partecipare al dibattito pubblico o raccontare cosa si fa nella vita. Si entra in contatto con altre persone attraverso commenti e scambi di opinioni e si ha la possibilità di pubblicizzare la propria impresa e i propri prodotti. Un blog, specie di impronta giornalistica, può anche essere una palestra, un allenamento a scrivere. Può anche capitare di ricevere offerte di lavoro o richieste di collaborazione o consulenza, specie quando ci si specializza su un settore dimostrandosi particolarmente competenti.

Susan Orlean, del New Yorker, lanciando il suo blog Free Range, si chiede perché un blog, e la prima risposta che si dà è semplice e quasi banale: «Perché no? Agli scrittori piace scrivere, e scrivere in forme diverse – corte, lunghe, molto brevi, scritte al volo o con meticolosa attenzione – tutte mi interessano».

«I blog sono uno spazio per la riflessione condivisa» (Derrick de Kerckhove, studioso di comunicazione sul web, nel libro Giuseppe Granieri, Blog Generation, Laterza 2009).