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 2010  ottobre 11 Lunedì calendario

La rivincita dei balbuzienti Ecco quelli che ce l’hanno fatta - Que-que-questo è un arti­colo sui ba-ba-balbuzienti

La rivincita dei balbuzienti Ecco quelli che ce l’hanno fatta - Que-que-questo è un arti­colo sui ba-ba-balbuzienti. Anzi, sugli ex balbuzienti. An­che se i cacagli - come li chia­mano a Napoli- non guarisco­no mai completamente: pos­sono migliorare alla grande ma, quando la tensione va a mille, ecco che la lingua tor­na incepparsi. Dopo queste prime righe ­sicuramente - ci saremo già guadagnati il disprezzo di tut­ti i balbuzienti d’Italia: «Ma come si permette questo ignorante di fare lo spiritoso sulle nostre disgrazie?». Chie­diamo quindi preventiva­mente scusa, e andiamo avanti. Notando però - con piacere - che, tra le associa­z­ioni che riuniscono le perso­ne colpite dallo «spasmo del­l­’apparato fonatorio», non manca una certa dose di au­toironia. Prendete, ad esem­pio, l’AibaCom (Asso­ciazione italiana per la balbuzie e la comu­nicazione) che si auto­definisce così: «Sia­mo soltanto persone che balbettano (forse farebbe più fino farci chiamare “persone non perfettamente parlanti”?)». Anche se poi la stessa Aiba­ Com, nel 2002, ebbe il coraggio di denuncia­re il premier-Berlusco­ni per una risposta da­ta a un contestatore che gli chiedeva di vendere Mediaset; al che Berlusconi sbot­tò: «Prima le do il nu­mero di un dottore che può curare la sua balbuzie, poi parlia­mo di reti tv». Ma c’è un problema in più: ogni epoca ha il balbuziente che si merita. Un tempo i ca­cagli di turno rispondevano ai nomi di Aristotele, re Gior­gio VI, Winston Churchill, Marilyn Monroe, Napoleone I. Oggi, invece, dobbiamo ac­con­tentarci di tale Stefano Fi­lipponi, concorrente di X Factor , e dei giovani attori Vi­nicio Marchioni e Filippo Ti­mi. Gente che comunque me­rita applausi a scena aperta, considerato che un balbu­ziente che aspira alla recita­zione equivale a un nano che sogna di sfondare nel basket. Con la differenza che mentre un nano (o «diversamente al­to »?) non ha mai svettato nel­la NBA, di balbuzienti «penti­ti » sono pieni gli schermi. Ad­dirittura, come nel caso di Ste­fano di X Factor , il suo lieve handicap potrebbe diventa­re la chiave di per sbaragliare la concorrenza. Tanto che, voci di corridoio, sussurrano che in realtà Stefano su que­sta cosa della balbuzie un po’ ci marci. La sua caratterista la­scia infatti decisamente per­plessi: Stefano infatti non è balbuziente solamente quan­do canta, mentre incespica a tutta forza parla. Sarà, ma cer­to è strano assai... Recita la sua scheda: «Nato a Macera­ta, Stefano è entrato nella ca­tegoria «Under 24 uomini», capitanata da Mara Maion­chi. Timido e riservato ha con­quistato già il popolo di Inter­net con i suoi provini. Ha ini­z­iato a cantare all’età di 14 an­ni, da tre anni studia canto li­rico, in più suona il sassofono e il pianoforte». Ma- aggiun­giamo noi - se non fosse stato balbuziente, sarebbe già sta­to bello e trombato. E che dire poi di Filippo Ti­mi, talentuoso attore ex-bal­buziente? Recentemente ha interpretato il ruolo di Musso­lini in Vincere e ha dichiara­to: «il problema è che noi bal­buzienti ci prendiamo trop­po sul serio». «Chi balbetta spesso adatta la sua personalità alla balbu­zie per conviverci meglio. Fi­nirà successivamente per rendersi schiavo di compor­tamenti che non riconoscerà come propri –commenta Lu­ca Laurenti, «spalla» storica di Paolo Bonolis- .L’atteggia­mento scherzoso anche su se stessi rende indipendenti e porta a conoscersi e ad amar­si per quel che si è.Con l’umo­ri­smo inoltre abbiamo la pos­sibilità di scaricare le piccole tensioni che accumuliamo durante la giornata». C’è qualcuno che invece, sulla balbuzie, preferisce la­vorarci su e non riderci so­pra. Vinicio Marchioni, «il Freddo» di Romanzo Crimi­nale , noto anche per essere il fidanzato di Alessandra Ma­stonardi ha detto ai giornali: “La balbuzie. Ci sto lavoran­do e sono migliorato tantissi­mo, prima non parlavo pro­prio. Ma per questa cosa mi sto veramente stufando di me stesso. Basta, Vinicio. Smetti di balbettare. A che co­sa ti serve? ». Intanto a conqui­st­are una ragazza dolce e affa­scinante come la Mastonar­di. E scusate se è po-po-po­co...