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 2010  ottobre 13 Mercoledì calendario

PADRE PADRONE

«Non è mai stata una grande famiglia: Lele era il padre padrone e gli artisti dovevano ubbidirgli. Altrimenti succedeva il finimondo». Costantino Vitagliano, il re dei tronisti, l’ex pupillo di Lele Mora, sta tornando. Ha iniziato le riprese di Narciso, un film documentario prodotto dalla Millennium Arrow productions, che racconterà la sua storia. Senza censure. «Per anni ho girato con una telecamera in mano. Volevo documentare quel che mi accadeva. Ho 60 ore di girato. Farò vedere chi ero e come sono diventato».
Ti limiterai a far vedere ciò che ti riguarda?
«Ci sarà tutto il mio mondo: Lele Mora, quelli dell’agenzia, i personaggi che ho conosciuto. Erano tutti consapevoli che avevo una telecamera e si divertivano a essere ripresi. Chi non autorizzerà la messa in onda verrà oscurato in viso. Ma la gente capirà lo stesso chi è. Si vedranno cose che nessuno ha mai mostrato. L’epoca dell’ipocrisia è finita».
Non hai paura delle reazioni?
«Non vedo l’ora. Qualcuno mi ringrazierà perchè il publbico si ricorderà che esiste ancora. Qualcun altro si mostrerà per quello che è veramente. Nella villa di Mora in Sardegna ho visto signore bon ton uscire con la macchina piena di regali. Nemmeno mio padre quando parte per le vacanze carica la station wagon così».
E’ una ripicca verso Mora?
«Quando lo incontro lo saluto. Sono stato uno dei pochi a non abbandonarlo durante Vallettopoli. Ho aspettato che venisse prosciolto. Siamo andati a cena da soli e gli ho spiegato perché lo lasciavo. Non era più un manager. Era un personaggio. Me lo trovavo in concorrenza nelle discoteche. Non sono un traditore: non sono andato in un’altra agenzia come hanno fatto gli altri».
Ti senti in debito?
«Ha un grande merito: avermi portato a Uomini e donne dopo che per tre volte mi avevano scartato perchè ero troppo bello».
I soldi, la fama, il mito: non gli devi nulla?
«Qualsiasi manager mi avrebbe saputo vendere. Il suo telefono squillava solo per me. E lui mi ha sfruttato: se una discoteca voleva Costantino doveva prendere anche altri quattro artisti. Nessuno avrebbe retto i miei ritmi, non c’è stato più nessuno come me. Se ha guadagnato tanto mi deve ringraziare».
Dicono che eravate amanti.
(ride) «E dicono che la mia storia con Alessandra Pierelli fosse finta. Con Narciso finalmente si vedrà qual è la verità. Il mio nome è l’unico di tutta l’agenzia di Mora che non è mai uscito durante Vallettopoli».
Vuoi dirmi che il simbolo di quel mondo «marcio» era un santo?
«Sono nato in periferia, la droga l’ho conosciuta presto. Ecco perchè poi me ne sono tenuto alla larga. E alle famose cene con le "gnocche" non sono mai stato invitato perchè sono un uomo. E bello. Avrei rovinato la piazza».
Ora mi dirai che non hai mai frequentato la casa di Lele...
«Tutte le settimane ero a Uomini e donne, Buona Domenica e al Costanzo Show. In più c’erano le serate. Poi c’erano il film, i libri, l’album delle figurine, le campagne pubblicitarie, le interviste. Ero sempre in aereo. In casa c’erano quelli che non avevano impegni. Io ci facevo un salto ogni tanto. Se ero libero preferivo andare da mamma».
Ti ha mai fatto regali?
«Tutto quello che ho me lo sono comprato. Semmai ho il sospetto che i miei cachet non fossero proprio quelli che ricevevo. Per non parlare delle ritenute d’acconto che non mi sono mai state versate. Qualcun altro si è fatto regali coi miei soldi».
Sei mai stato geloso di qualcuno in agenzia?
«Perché dovevo? Dopo tre mesi sparivano dalla circolazione. La loro non era una bella vita. Facevano solo quello che Lele gli ordinava. Altrimenti non lavoravano più».
Anche tu dovevi ubbidire?
«Io ero protetto da una persona più potente di Lele Mora».
Chi?
«Maria De Filippi. È grazie a lei e Maurizio Costanzo che sono diventato Costantino. Lele non mi ha inventato, mentre io l’ho arricchito».
Però sostiene che senza di lui non sei più il Costantino di prima.
«Sono solo diminuiti i cachet. Tutti mi cercano ancora. E quando sono ospite in Tv faccio impennare la curva degli ascolti».
Però la tua vita non è frenetica come prima.
«Per fortuna. Non ce la farei. Ho avuto un crollo. Sono anche svenuto durante una serata. Avevo attacchi di panico, paura di uscire di casa, di guardarmi allo specchio. Oggi sto meglio. Ma solo grazie all’affetto della mia famiglia».
E gli amici dove sono finiti?
«Spariti. Daniele Interrante l’ho considerato a lungo un fratello. Da quando ho lasciato l’agenzia fatica a salutarmi».
Vivi ancora nel palazzo di Lele Mora.
«Non è il momento giusto per vendere la mia casa. E lui mi vuole bene. Non è vero quel che dice in Tv. L’altro giorno mi ha scritto un sms: "Non lavori più per me, ma fai sempre parte della mia famiglia"». Almeno fino a quando uscirà al cinema Narciso.