Luca Dello Iacovo, Il Sole 24 Ore 6/9/2010, 6 settembre 2010
GOOGLE INGAGGIA I «BIG» PER I CONTENUTI TELEVISIVI
Google mette a punto gli accordi per la sua televisione in vista del debutto. E stringe alleanze con emittenti degli Stati Uniti come Hbo, Cnbc e Turner Broadcasting. Ha in cantiere una piattaforma adattata al pubblico di internet: permette agli utenti di navigare tra film, fotografie, show in diretta, canzoni. La porta di accesso è nelle applicazioni: sono software già utilizzati per gli smartphone che debutteranno anche sugli schermi televisivi così come sono stati immaginati nei laboratori del gruppo di Mountain View. Google ha progettato l’edificio, ma adesso deve arredarlo. E guarda oltre per ripensare l’esperienza degli spettatori. Per esempio, punta in direzione dei social network: durante la visione di film le persone potranno commentare con brevi messaggi attraverso twitter. In questo modo possono condividere su internet segnalazioni e opinioni in tempo reale. Come in una sorta di salotto allargato attraverso il web. Lo schermo diventa una finestra per mostrare fotografie e video pubblicati nei social network, come Flickr o YouTube. Google tv, insomma, permette di gestire l’immenso archivio di filmati, trasmissioni in diretta, immagini, podcast, webradio, testi. Che diventano parti di un palinsesto personale. Condiviso attraverso le reti sociali online. E il motore di ricerca affianca il telecomando per aiutare gli utenti a trovare ciò che cercano in tempo reale. Secondo Forrester Research negli Stati Uniti gli spettatori che guarderanno la televisione connessi a internet saranno 43 milioni entro cinque anni. È un pubblico conteso da altre aziende hitech: Apple e Microsoft, per esempio, hanno rinnovato da poco le loro piattaforme per vedere show e film.
Sono stati altri due partner a sviluppare con Google tv la progettazione dell’hardware. Logitech è pronta al debutto di “Revue”, un dispositivo in grado di abilitare l’accesso alla piattaforma costruita da “Big G”. Sony ha adattato apparecchi televisivi in alta definizione e lettori Blue Ray alle esigenze di Google tv. Ma l’evoluzione tecnologica è continua. E trasversale. Come per la connessione tra dispositivi. Per esempio, il progetto in cantiere di Fling permetterà lo spostamento di un video durante la riproduzione da uno smartphone allo schermo della televisione, gestito con il tocco di un dito.
A Francoforte (dove oggi si apre il salone del libro) la società di Mountain View ha svelato anche le sue iniziative per l’editoria. Entro l’anno Google Editions sarà disponibile negli Stati Uniti: si tratta di una biblioteca online che permette di accedere agli ebook. Al lancio negli Usa sono previsti 400mila titoli a pagamento e 2 milioni di volumi gratuiti, in pubblico dominio. Nei primi sei mesi dell’anno prossimo la biblioteca online sarà estesa anche ad alcune nazioni europee. Avrà una versione adattata al browser per navigare su internet. Ma sono ancora in corso le trattative con gli editori. Il debutto di Google Editions, infatti era atteso per l’estate, poi è stato rinviato.
Non restano a guardare le altre aziende hitech che hanno scommesso sui libri digitali. Amazon sperimenta nel web uno spazio per leggere libri digitali. E nella piattaforma iPad di Apple si moltiplicano i progetti che ridisegnano l’esperienza di lettura attraverso l’interattività, nell’iBookStore e con le applicazioni. Riscrivendo le coordinate di atlanti, guide turistiche, testi scientifici, manuali.