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 2010  ottobre 11 Lunedì calendario

Ingeborg Bachmann, Klagenfurt (Carinzia, Austria) 25 giugno 1926, Roma 17 ottobre 1973 • Figlia di Matthias Bachmann (1898-1973), insegnante, ufficiale dell’esercito austriaco durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, originario di Obervellach, nella Valle del Gail e di Olga Haas (1901-1998), originaria di Heidenreichstein, Bassa Austria, dove i genitori gestivano un maglificio

Ingeborg Bachmann, Klagenfurt (Carinzia, Austria) 25 giugno 1926, Roma 17 ottobre 1973 • Figlia di Matthias Bachmann (1898-1973), insegnante, ufficiale dell’esercito austriaco durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, originario di Obervellach, nella Valle del Gail e di Olga Haas (1901-1998), originaria di Heidenreichstein, Bassa Austria, dove i genitori gestivano un maglificio. Oltre a Ingeborg, nacquero altri due figli: Isolde (1928) e Heinz (1939) • Ingeborg, che adorava così tanto il fratello da pensare che «non avrei mai avuto un figlio, non riuscivo a immaginare un figlio mio perché amavo troppo mio fratello, lo trovavo più bello di tutti gli altri bambini» • Matthias e Olga si erano trasferiti a Klagenfurt un paio di anni prima della nascita di Ingeborg perché lui aveva trovato un posto come insegnante • Protestante, dopo la scuola dell’obbligo Ingeborg frequentò il ginnasio cattolico delle Orsoline, trasformato dopo l’Anschluss dell’Austria in una scuola magistrale nazista. Esame il 2 giugno 1944 • Studi in Filosofia prima all’Università di Innsbruck, poi a quella di Graz e infine a Vienna. Tesi nel marzo del 1950 • Prima pubblicazione con il racconto "Die Fähre" subito dopo la guerra sul "Kärnter Illustrierte" • A Vienna entrata subito a far parte del circolo letterario animato da Hans Weigel, critico letterario, saggista, cabarettista, romanziere e promotore della letteratura giovane del dopoguerra • Il 16 maggio 1948, a casa di Edgar Jené, pittore surrealista, Ingeborg conosce Paul Celan. Si innamorano. Arrivato a Vienna da Bucarest dove aveva pubblicato alcune poesie in romeno nel 1947, Celan aveva allora 27 anni ed era sopravvissuto a un campo di lavoro nazista che aveva ucciso i genitori. L’amore dura fino al 1951, quando, dopo sei mesi di convivenza a Parigi, la Bachmann si rende conto che non può funzionare e in una lettera a Weigel, descrive se stessa e Paul come due che «per ragioni sconosciute, demoniache... si togliessero a vicenda l’aria per respirare» • «Ho un’avversione difficile da descrivere per i giovani - non per questi in particolare - ed esattamente come mi sarebbe impossibile sedermi con loro allo stesso tavolo, mi risulta impossibile trovarmi insieme a loro in un libro ed essere bollata insieme a una decina di altri come "giovane poetessa"» (in una lettera del 1949 a Felmayr per spiegare il suo rifiuto a partecipare a un’antologia della giovane letteratura austriaca) • Tra i primi invitati austriaci a un incontro del Gruppo 47, nel 1952 a Niendorf, che l’anno dopo la premia • Il 9 agosto 1953 Ingeborg arriva a Ischia, ospitata dall’amico musicista Hans Werner Henze, omosessuale. Tutti e due oppressi da problemi economici, si trasferiscono poi a Roma (lei) e a Napoli (lui). Per anni vissero insieme molti mesi in una sorta di comune lavoro artistico: «una vita meravigliosa, bella, pura, in cui vanno di pari passo eros, intelletto, giovinezza e felicità» la descrisse il compositore • Nel 1957 Ingeborg si trasferisce a Monaco dove le hanno offerto un posto come sceneggiatrice in un’emittente radiofonica. Grazie al radiodramma "Il buon Dio di Manhattan" conosce lo scrittore svizzero Max Frisch, che le scrive perché trovava il suo testo importante. Lei lo incontra a Parigi il 3 luglio del 1958 in occasione dello spettacolo dello Schauspielhaus di Zurigo al café davanti al teatro. Non vanno alla rappresentazione ma restano insieme per tutta la notte, fino al primo caffè, a Les Halles, all’alba, seduti accanto ai «macellai insaguinati» • Provano a vivere insieme a Zurigo, poi, dopo un allontanamento, «il tentativo di vivere in due case; lei abita nella casa in cui ha vissuto Gottfried Keller come cancelliere di Stato». Nell’autunno del 1959 le propone per lettera di sposarlo, ma lei rifiuta. Nel 1962 lui la lascia nella clinica Bircher-Banner di Zurigo e parte per l’America perché non è disposto a cambiare i suoi programmi • Lei si ammala. Esaurimento nervoso, dipendenza dall’alcol e dai medicinali, svariati ricoveri in ospedale • Trasferitasi nel 1963 a Berlino grazie a una borsa di studio, definita poi da lei un’«agonia sovvenzionata» • Torna a Roma nel 1965. Qui la dipendenza da sonniferi e sedativi, Mogadon, Modemian e Seresta, uno psicofarmaco, peggiora. Nelle farmacie di Roma nessuno le vende più nulla e lei deve continuamente chiedere ad amici e conoscenti di procurargliele • Morta nel 1973 per ustioni: all’alba del 26 settembre 1973 Ingeborg aveva chiamato al telefono Maria Teofili, sua padrona di casa e amica, pregandola di andare da lei perché si era bruciata e di portarle una pomata. La Teofili arrivò alla cinque e mezza, Ingeborg le aprì la porta e rimase vigile. La Teofili si accorse che le ustioni erano gravi, notò che sul pavimento del bagno c’erano uno scialle e una camicia da notte bruciati, e chiamò l’ambulanza. Secondo il dottor Paolo Lombardi che la prese in carico Ingeborg era svenuta in bagno con una sigaretta accesa. Le ustioni, così gravi che dopo due settimane di coma morì il 17 ottobre all’ospedale Sant’Eugenio