VITO DE CEGLIA, la Repubblica affari&finanza 11/10/2010, 11 ottobre 2010
LA CRESCITA RECORD NON COLMA IL GAP CON L’EUROPA
Le assicurazioni italiane sono in salute. Le loro performance, in alcuni settori — business vita, in particolare — registrano addirittura crescite record. «Gli ottimi risultati di mercato non sono, però, sufficienti per colmare il gap con i paesi europei più virtuosi». E’ la denuncia lanciata da Andrea Poggi executive partner, responsabile consulenza strategica di Accenture, in occasione della IX edizione dell’Insurance Day che ha visto confrontarsi i principali esponenti del mondo assicurativo ed istituzionale. Poggi osserva: «Il sistema assicurativo italiano resta, purtroppo, ancora oggi scarsamente coinvolto nel contesto economico nazionale e anche per questo motivo sconta uno storico fenomeno di sotto assicurazione e potenzialità ancora inespresse». Da qui, la necessità, per l’intero settore, di «realizzare un nuovo piano industriale al fine di porsi come un credibile partner di riferimento di istituzioni e cittadini».
Secondo i dati Ania, rielaborati da Accenture, le performance di crescita record, registrate nel 2009, dal mercato assicurativo italiano, con un incremento della raccolta premi del 28% rispetto al 2008 (oltre 117 miliardi di euro di premi raccolti), sono state realizzate grazie al risultato positivo del business Vita (+48,7% rispetto al 2008), che ha più che compensato la contrazione del ramo Danni (—1,9% rispetto al 2008). Tali dinamiche, confermate anche per il 2010, (nuova produzione Vita in crescita del 33,8% a luglio 2010 rispetto al medesimo periodo del 2009, incremento atteso della raccolta Danni del 2,1% per il 2010), risultano ancora più positive se confrontate con i principali mercati assicurativi internazionali.
Accenture rileva una crescita moderata (Francia +8%; Germania +4%) o una contrazione della raccolta (UK — 7%; Usa — 8%), con il business Vita maggiormente in difficoltà rispetto al ramo Danni nei Paesi dove il settore finanziario è stato maggiormente impattato dagli effetti della crisi economica. Si stima, infatti, che la spesa per il mercato assicurativo corrisponda in Italia al 7,7% del Pil, contro la media dei paesi europei più sviluppati (Francia, UK, Olanda e Germania) dove la spesa assicurativa si attesta al 10,1% del Pil. Il confronto appare ancora più evidente analizzando le singole aree di copertura assicurativa:
Protezione. Diffusione copertura Casa: Italia 20% — UK, Olanda: 75% La protezione dei beni e del patrimonio delle famiglie avviene attraverso la vasta diffusione di polizze sull’abitazione, come in UK, e Olanda dove oltre il 75% delle famiglie è titolare di una copertura assicurativa oppure attraverso l’introduzione di coperture obbligatorie per la protezione da rischi legati a eventi catastrofali, come nel contesto francese.
Sistema sanitario. Diffusione polizze sanitarie, Italia: 5% — Olanda, Francia: 90% Il supporto al sistema sanitario pubblico si attua attraverso l’attivazione di modelli di partnership StatoAssicurazioni, come nel sistema francese e olandese, dove oltre il 90% della popolazione è coperto da forme assicurative sanitarie private (a fronte di una penetrazione del 5% in Italia), oppure attraverso l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria per il rischio di non autosufficienza, come in Germania.
Pensioni. Diffusione previdenza integrativa, Italia: 22% — Olanda: 90%. La gestione integrativa pensionistica si realizza attraverso il contributo significativo allo sviluppo della previdenza complementare, come nel caso olandese, dove oltre il 90% dei lavoratori è iscritto su base volontaria a forme pensionistiche integrative (il tasso di adesione nel contesto italiano è pari al 22%), o come nel caso inglese dove i fondi pensione rappresentano oltre il 50% delle attività finanziarie delle famiglie (circa il 15% in Italia).
Risparmio. Diffusione polizze vita, Italia: 15% — Germania, Francia: 50% La gestione sostenibile del risparmio si compie attraverso l’elevata diffusione delle polizze Vita come strumento di gestione dell’accumulo di risparmio, come evidenziano il contesto francese e tedesco con circa il 50% delle famiglie titolari di una polizza Vita (a fronte di un tasso di diffusione in Italia, nonostante la crescita del 2009, limitato al 15% delle famiglie).
Imprese. Premi corporate/Pil, Italia: 0.9% — UK: 1,5%. La tutela e sostegno all’operatività delle imprese ha luogo attraverso una marcata diffusione (premi Corporate/ Pil pari a 1,5% in UK rispetto al 0,9% in Italia) delle polizze Corporate orientate alla protezione dei rischi di impresa, in grado di agevolare anche l’accesso al credito da parte delle Pmi.
«I risultati — spiega Poggi — mostrano come nei Paesi in cui le assicurazioni giocano un ruolo di partner "centrale" nel SistemaPaese, il mercato assicurativo è cresciuto in modo significativo e sostenibile». Per l’Italia, il manager auspica «un’azione sinergica degli attori coinvolti — Stato, Assicurazioni, Antitrust — che porti le assicurazioni a potenziare le proprie capacità consulenziali e di offerta verso cittadini e imprese».