ANDREA DI STEFANO, la Repubblica affari&finanza 11/10/2010, 11 ottobre 2010
LA LAVATRICE COLLEGATA A INTERNET PARTE SOLO NEI MOMENTI "ADATTI"
Internet, le reti elettriche, la mobilità: l’intrecciarsi di sistemi imperniati sulle nuove tecnologie apre frontiere economiche e ecologiche nuove che attribuiscono ruoli cruciali ai microprocessori, oggi confinati nell’immaginario all’interno di un pc o di un telefonino. L’Italia diventa a tutti gli effetti terreno fertile per sperimentazioni all’avanguardia: Freescale, un’azienda di semiconduttori che fattura 3,5 miliardi di dollari, ha 20mila dipendenti e investe in R&D 800 milioni di dollari l’anno, ha scelto Milano come tappa del suo tradizionale tour annuale nell’eccellenza europea. «L’Italia è uno dei primi paesi in Europa per investimenti nelle smart grid elettriche», spiega il general manager dell’area Emea, Steve Wainwright. «La realizzazione delle nuove reti elettriche intelligenti è un cardine per lo sviluppo di opzioni come il supporto all’auto elettrica».
L’associazione dei produttori di semiconduttori prevede che il mercato registrerà una crescita del 2527% «e noi crediamo dice Wainwright che gran parte di questo incremento sia riconducibile ad applicazioni in tre settori: sicurezza attiva, energia e mobilità». Freescale ha focalizzato la sua ricerca nel campo dei chip embedded e ritiene che ci siano «opportunità nello sviluppo di nuove soluzioni, come quella che presentiamo con Indesit». Si tratta di una lavatrice intelligente che è in grado di fornire informazioni sui momenti e i programmi migliori e a minor impatto ambientale, che fra pochi mesi sarà sul mercato «perché grazie alle decisioni dell’Autorithy italiana dell’energia, tutti gli operatori elettrici dovranno mettere a disposizione le informazioni indispensabili per le decisioni dei consumatori: tariffe orarie, origine della generazione di energia, integrazione dell’autoproduzione da fonti rinnovabili». L’insieme delle informazioni può essere raccolta dalla rete, grazie all’insieme dei microprocessori presenti nelle sottostazioni e nel collegamento con i contatori digitali, e trasferita ai clienti finali sul display dell’apparecchio.
Così è nata la Smart washer di Indesit munita di un nodo ZigBee. Il progetto è stato sviluppato grazie ad un alleanza tra alcuni grandi operatori (Telecom, Indesit, Electrolux, Freescale), «e il nostro auspicio è che si arrivi ad un modello uniforme simile a quello che ha decretato il boom della telefonia mobile. Purtroppo ci sono molte resistenze nello sviluppo di soluzioni uniformi che permettano la diffusione di strumenti che permettono la tracciabilità delle informazioni per esempio nel comparto agroalimentare: l’industria, per esempio, ha da tempo perfezionato prodotti che permettono di verificare la corretta esposizione di un prodotto alimentare alla catena del freddo ma per ora rimangono nei laboratori».