CLAUDIO GERINO, la Repubblica affari&finanza 11/10/2010, 11 ottobre 2010
GOOGLE TV, IL PALINSESTO DIVENTA "FAIDATE" LA BATTAGLIA TRA MOUNTAIN VIEW, APPLE E MICROSOFT SI SPOSTA SUL PICCOLO SCHERMO PER ORA ESISTE SOLO UN SITO CHE SPIEGA COME POTRÀ ESSERE LA NUOVA AVVENTURA DI "BIG G". MA I PARTNER IN USA SONO DI TUTTO RISPETTO: TURNER, CNN, NBC E AMAZON
Erich Schmidt, Ceo di Google, ha usato toni enfatici per annunciare la "rivoluzione digitale": "Il mezzo di comunicazione televisivo, inventato 50 anni fa, si sposa con quello più recente, veloce e potente, Internet e il Web". La Google Tv, ancora poco più che un progetto, potrebbe effettivamente però dare del filo da torcere alla televisione generalista. In ogni caso, riaccende la battaglia che vede contrapposte la multinazionale di Mountain View, la Apple e anche se in terzo piano Microsoft.
L’idea di Google è semplice e potenzialmente efficace: facendo convergere nella televisione di casa tutti i possibili canali di intrattenimento, informazione, ricerca, gioco e apprendimento, rendendo la tv del salotto pienamente interattiva con il Web e con tutti questi canali, "costruendo" un’interfaccia facile da usare, alla portata anche di chi sa appena gestire il telecomando, si può realizzare la vera "televisione che vorrei", un palinsesto "faidate" calibrato sugli interessi di ogni singolo fruitore che, a questo punto, potrebbe avere in un unico apparecchio l’insieme dei suoi interessi "digitali". Se poi ci si mette anche il telefonino "intelligente" o il "tablet" portatile come strumento di gestione globale della "Google Tv" ecco che l’interattività può diventare totale.
"Big G." ha coinvolto nella joint venture partner di tutto rispetto, anche se ancora mancano all’appello alcuni dei principali player dell’intrattenimento casalingo: con Google stanno lavorando Intel (per l’hardware), Sony (per la nuova televisione), Logitech (per i telecomandi, le interfacce e per i settopbox con cui trasformare qualsiasi Tv in una Google Tv) e per i contenuti Turner Broadcasting (TBS, TNT, CNN, Cartoon Network, ecc), Netflix, Amazon e Pandora (film, show televisivi on demand, canali musicali e i servizi giornalistici del New York Times e di USA Today). Il servizio partirà probabilmente in autunno negli Stati Uniti, per approdare entro i primi mesi del 2011 in Europa, ovviamente "customizzato" per gli utenti del "Vecchio Continente".
Come funzionerà? Il sistema è intuitivo. La televisione, di per sé, è in grado di ricevere tutti i canali digitali, satellitari e via cavo. Una connessione a banda larga permette di avere l’accesso a Internet e il motore di ricerca Google darà l’opportunità di scaricare tutto ciò che si vuole dal Web (a pagamento o gratis). Il tutto, appunto, governato da un telecomando che potrebbe anche essere il telefonino o un "tablet". L’interfaccia poi permette di "organizzare" il palinsesto dei contenuti scelti e l’ora di fruizione. La differenza tra la Google Tv e quella di Apple è che quest’ultima ha come collettore di contenuti solo "iTunes", mentre quella di Mountain View sarà su "sistema aperto". Anche Microsoft cerca di trasformare la sua Xbox 360 in un hub televisivo, ma attualmente ha un catalogo molto ridotto.
A confermare l’intuizione di "Big G." c’è una recentissima ricerca ("Consumo di Media Multiscreen 2010") condotta da "ConsumerLab Ericsson" che sottolinea il cambio di comportamento degli utenti televisivi. La ricerca è stata fatta su un campione rappresentativo di più di 300 milioni di consumatori in Cina, Germania, Spagna, Svezia, taiwan, Regno Unito e Stati Uniti. Emerge, infatti, che l’InternetTV sta crescendo rapidamente: il 50% degli utenti la usa ogni settimana.
Lo studio mostra che le persone trascorrono fino al 35% del loro tempo libero guardando la TV e contenuti video. Il 93% del campione guarda ancora la TV tradizionale strutturata in palinsesti almeno una volta a settimana, ma più del 70% accede settimanalmente a contenuti televisivi registrati o in streaming, mentre il 50 % fruisce ogni settimana di video o TV ondemand attraverso Internet.
I programmi televisivi in diretta rivestono ancora un ruolo molto importante per i consumatori, ma la possibilità di scegliere quando e come guardare la televisione avrà un forte impatto sul ruolo dei contenuti televisivi tradizionali. I consumatori chiedono un servizio ondemand sempre più personalizzato, facile da usare e di alta qualità.
I dati mostrano una netta corrispondenza tra le funzionalità che i consumatori ritengono importanti e la loro disponibilità a pagare per averle. Un consumatore spende in media 38 euro al mese per la TV e quasi il 60% di questa spesa fa riferimento alla TV tradizionale. Tuttavia, poiché il tempo speso a guardare la TV tradizionale corrisponde a solo il 40% del tempo totale dedicato alla fruizione di contenuti televisivi e video, è chiaro che i consumatori non pagano per ciò che usano più frequentemente. I risultati della ricerca mostrano chiaramente che la spesa dei consumatori in futuro cambierà, con un significativo aumento della spesa per i contenuti ondemand purché si venga incontro alle richieste di una migliore qualità e facilità di accesso e utilizzo ai contenuti richiesti.