Duilio Lui, ItaliaOggi 11/10/2010, 11 ottobre 2010
IL FASCINO DEI TITOLI SENZA SCADENZE
Con i titoli di stato che faticano a tenere il passo dell’inflazione, e nelle scadenze brevi hanno rendimenti reali negativi, cresce la voglia di alternative sui mercati finanziari. Se l’azionario continua a spaventare gli investitori poco avvezzi a vivere sulle montagne russe della volatilità, un’opportunità da considerare è costituita dai perpetual bond.
Strumenti obbligazionari che, come il nome stesso lascia intuire, non hanno scadenze predefinite. Un fattore di maggiore incertezza, in cambio di un tasso di interesse fisso più elevato, che in alcuni casi possono arrivare fino all’8% annuo e oltre.
Come funzionano. In realtà, il pagamento degli interessi non è perpetuo, perché la società emittente può decidere di rimborsare in anticipo il prestito, esercitando la cosiddetta clausola call. L’emittente inoltre può rinviare il pagamento di una o più cedole al verificarsi di determinati accadimenti come la mancanza di distribuzione di dividendi da parte della società oppure utili di esercizio negativi. Se, però, fino a pochi anni fa era consuetudine richiamare le obbligazioni alla prima data di call prevista dal prospetto e tutti gli investitori consideravano la data di call come fosse una vera e propria scadenza, la crisi finanziaria internazionale ha cambiato questo stato di cose. Qualche emittente ha deciso di non rimborsare anticipatamente i bond pur essendo in grado di farlo. In generale, è cresciuto il cosiddetto «extension risk», cioè l’incertezza sull’effettiva scadenza dell’investimento, specialmente per gli strumenti emessi senza una vera e propria scadenza come i perpetual bond. In poche parole, è diventato assai difficile stimare il rendimento dell’investimento, dal momento che non si conosce con certezza la sua scadenza.
Pro e contro del prodotto. Il principale vantaggio connesso a questi strumenti è quello legato a una superiore remunerazione dell’investimento effettuato rispetto a quello dei titoli obbligazionari tradizionali. Ovviamente, come tutti i titoli che promettono alti rendimenti, comportano anche rischi notevoli e da prendere in considerazione. In primis, non hanno scadenza, ossia nella normativa bancaria i perpetual bond costituiscono un prestito, subordinato, nelle cui condizioni di erogazione non viene indicata la data di scadenza. Attenzione inoltre alla parola subordinato: vuol dire che in caso di fallimento dell’ente emittente, il debito sarà rimborsato solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati, per cui la perdita che può subire l’investitore è sempre elevata e molto spesso tendente al 100% del capitale investito.
Inoltre, i bond perpetui presentano un rischio di volatilità sul prezzo poiché la liquidità su questi titoli è contenuta e quindi le oscillazioni dei prezzi sono più consistenti. Oltre al rischio di mancato incasso della cedola, che si verifica quando la società emittente stabilisce di non distribuire il dividendo per quell’esercizio o se nel prospetto è indicata solo la facoltà e non l’obbligo dell’emittente di pagare la cedola annua. Da considerare anche lo svantaggio del lotto minimo che nella maggior parte dei casi ammonta a 50 mila euro. Una somma che solo i clienti più facoltosi normalmente possono permettersi.
Come investire. Per individuare un bond perpetuo che offre alte cedole a fronte di un rischio limitato bisogna rivolgersi verso Istituti di credito dotati di una buona storia dal punto di vista dei dividendi e quindi prediligere le banche in cui rivestono un peso importante le fondazioni poiché queste ultime esercitano un peso nei confronti della società per la distribuzione dei dividendi. Il miglior periodo dell’anno per acquistare bond perpetui è il momento della distribuzione dei dividendi. In questo modo si ha la certezza di incassare la cedola. Ma per continuare a far sì che i bond perpetui siano fruttuosi occorre seguire sempre con attenzione tutte le notizie che riguardano l’emittente e dimostrarsi investitori evoluti e costantemente aggiornati per essere pronti a intervenire in caso di un cambio improvviso delle regole del gioco.