Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  ottobre 09 Sabato calendario

TATUAGGI AI MINORI, MILANO VARA MULTE DA CINQUECENTO EURO

Tempi grami per i tatuatori di Milano. Prevista una multa fino a 500 euro per chi imprime segni indelebili sui corpi dei minorenni, ma lo sfizio di un tatuaggio o di un piercing potrebbe costare caro anche ai ragazzini: il Comune sta studiando la possibilità di sanzionare chi decide di farli di nascosto dai genitori. Dopo aver vietato la vendita e il consumo di alcolici ai minori di 16 anni, la giunta Moratti avvia una stretta contro una moda molto diffusa anche tra i minorenni. L’ intenzione è quella di «vigilare sulla salute dei giovani cittadini» e lo strumento è il nuovo regolamento comunale per centri massaggi, parrucchieri, estetisti e affini. «Con le norme approvate abbiamo fatto il primo passo che è quello di prevedere sanzioni fino a 500 euro per i tatuatori fuorilegge - sottolinea l’ assessore alle Attività produttive, Giovanni Terzi - ma è allo studio la possibilità di estendere le multe anche ai ragazzini che a loro si rivolgono senza l’ autorizzazione scritta dei genitori. Riteniamo sia giusto che i giovani e le famiglie siano informati sulle criticità derivanti da un tatuaggio o un piercing in tenera età e la multa è un modo per avvertire i genitori». La decisione ha già scatenato polemiche in consiglio comunale: «Multare i genitori dei minori che, senza consenso, si fanno il piercing o il tatuaggio - attacca il consigliere del Pd, Maurizio Baruffi - è l’ ennesima ipocrisia di una giunta tutta chiacchiere e distintivo». Ma per gli amministratori di Palazzo Marino il passaggio su tatoo e piercing non è che un inciso nella disciplina che intende «fissare alcuni paletti contro il proliferare di attività spesso fuori regola». I tatuatori, per esempio, devono dimostrare di aver frequentato il corso di formazione e sono obbligati a informare i clienti sui rischi e sulle implicazioni tossicologiche. «E’ di fondamentale importanza - scandisce Terzi - arginare la proliferazione di centri senza personale qualificato». La giunta cita in particolare la crescita esponenziale di attività gestite da cinesi. Il regolamento, che dovrà passare all’ esame del consiglio comunale, impone un giro di vite per massaggiatori e estetisti, ma le sanzioni più salate sono previste per i parrucchieri. Il Comune obbliga gli esercenti alla registrazione alla Camera di Commercio, richiede il possesso di certificati di abilitazione professionale e obbliga all’ esposizione di orari e tariffe. Le multe partono da 250 euro e arrivano, appunto per gli acconciatori, a 5 mila. Per le violazioni più gravi è prevista la sospensione o il ritiro della licenza. Il vicesindaco Riccardo De Corato, con delega alla Sicurezza, punta il dito contro i centri massaggi: «A Milano ne risultano in attività 388, 15 anni fa erano solo 4. Una crescita indiscriminata che spesso ha nascosto attività di prostituzione». Da qui l’ urgenza per il Comune di un regolamento che consenta di far scattare le sanzioni. «Vogliamo colmare un vuoto normativo - insiste il vicesindaco - e cercare di arginare un fenomeno che, a causa delle liberalizzazioni, ci è sfuggito di mano».
Rossella Verga