Antonio Angeli, il Tempo 9/10/2010, 9 ottobre 2010
QUELL’ITALIA TERRORIZZATA DAL PIANO SOLO
Anni Sessanta, gli italiani lavoravano moltissimo, c’era il boom economico. Però, oltre a quest’Italia ce n’era anche un’altra. Quella dei complotti. E la madre di tutti è il «Piano Solo», un progetto per una svolta militarista in Italia. Uno scoop dell’Espresso, nel ’67, rivelò che solo tre anni prima tirava aria di colpo di Stato. Il presidente della Repubblica italiana, Antonio Segni, era ossessionato dall’omicidio del presidente americano Kennedy. «Se hanno fatto la pelle a lui - diceva - figuriamoci se non possono farla a me». Per questo pensò di affidare la sua sicurezza all’Arma dei Carabinieri. Allora era comandante il generale Giovanni De Lorenzo, un uomo risoluto ed efficiente. [...] Visto che l’allora presidente del Consiglio Aldo Moro continuava ad allargarsi sempre di più a sinistra, visto che allora «sinistra» voleva dire Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e visto che l’Italia doveva parteggiare per l’altra parrocchia, cioè l’America, Segni incaricò il generale di preparare un piano per assumere il controllo del potere in Italia. «Assumere chi?», chiese De Lorenzo. «Solo i carabinieri», rispose Segni. Così nacque il «Piano Solo». Un’ipotesi di strategia militare, un esercizio culturale. Fatto sta che De Lorenzo fece con estrema perizia il suo «compitino», mettendo date, nomi, luoghi: indicando anche chi avrebbe potuto assumere la direzione del governo. Sì, perché lui, il generalissimo, doveva solo essere colui che avrebbe avviato un nuovo presidente del Consiglio. E poi tornare nell’ombra. (Mimmo Franzinelli «Il Piano Solo - I servizi segreti, il centro-sinistra e il "golpe" del 1964»)