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 2010  ottobre 09 Sabato calendario

I CONTRACTORS USA ”ASSUMONO” I TALEBANI PER DIFENDERE LE BASI

Viene dalla Commissione delle Forze Armate del Senato americano l’ultima mazzata sulle speranze di Obama di lasciare l’Afghanistan fra otto mesi. Il termine, il luglio del 2011, era irrealistico allora ma adesso è diventato assurdo, alla luce delle rilevazioni emerse da una indagine della Commissione senatoriale per le Forze Armate che ha scoperto infiltrazioni di Talebani, di simpatizzanti di Al Qaeda, di agenti iraniani e di criminali puri e semplici nel personale assunto dai contractors privati incaricati di gestire la sicurezza delle basi dei soldati Usa e della Nato impegnati nelle province afghane.
Come si può pensare di lasciare un Paese, che già è in mano a una classe politica piagata dalla corruzione, se l’inquinamento dei quadri che dovrebbero aiutare a creare le strutture della difesa e dell’ordine pubblico è tale da pagare soggetti compromessi e inaffidabili, se non direttamente ostili e doppiogiochisti? Prima di poter voltare pagina e lasciare Kabul con un minimo standard di sicurezza per la stessa America occorrerà vigilare con maggiore rigore e non assoldare nemici nelle proprie file.
Gli investigatori del Senato hanno scoperto che è virtualmente nulla la supervisione da parte del Pentagono sui soggetti che vengono assunti per lavori di affiancamento, protezione ed altri servizi d’appoggio alle truppe in divisa, e ciò ha favorito l’inserimento di potenziali guastatori e attentatori negli organici del personale che lavora a stretto contatto con i militari. L’esercito Usa non ha praticamente alcuna informazione indipendente su chi siano gli afghani, assunti dai contractors occidentali a cui è stata delegata la selezione e la gestione di questo de-
licatissimo personale, per fare le sentinelle alle basi.
In un caso riportato dal New York Times, i militari di una base aerea nell’Afghanistan occidentale neppure conoscevano per nome, ma solo con nomignoli di fantasia tratti da un vecchio film di Quentin Tarantino (Mister White e Mister Pink) i capi delle guardie afghane. Solo successivamente hanno scoperto che Mister Pink era un "noto Talebano". In un secondo episodio scoraggiante, gli americani bombardarono una casa dove avevano saputo che un leader Talebano stava tenendo una riunione. Successivamente, è emerso che la casa era di proprietà di un contractor afghano della sicurezza, che stava incontrandosi con suo nipote, il leader Talebano della zona.
Alcuni dipendenti afghani assunti da un contractor esterno per proteggere un centro di addestramento per i poliziotti afghani a Adraskan sono stati scoperti mentre passavano informazioni a spie iraniane. Nella sostanza, ad essere messo sotto accusa è il crescente utilizzo di contractors esterni che impiegano personale che appoggia i nemici contro cui l’esercito americano sta combattendo. Da un precedente rapporto si sapeva che alcuni contractors pagavano i Talebani per non attaccare i convogli della Nato. Il ministro della Difesa Robert Gates non ha potuto che ammettere il grave deficit e ha annunciato di aver creato una task force per risolvere il problema.