Varie, 8 ottobre 2010
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Romani Alessandro
• Roma 18 luglio 1974, Bakwa (Afghanistan) 17 settembre 2010. Paracadutista • «L’allarme era arrivato dal cielo, attraverso gli occhi artificiali di un Predator: le telecamere dell’aereo senza pilota, governato dalla base di Camp Arena a Herat, avevano sorpreso un gruppo di persone impegnate in quella che appariva un’attività sospetta. Erano in quattro, e stavano seppellendo qualcosa ai bordi della strada che da Farah porta a Delaram, un percorso abituale per le truppe Isaf, nel distretto di Bakwa, a sud di Herat. L’intervento è partito immediatamente: dalla base di Farah sono decollati due elicotteri d’assalto A-129 Mangusta e un Ch-47 Chinook da trasporto, con a bordo due plotoni delle truppe speciali inquadrate nella Task Force 45 [...] gli uomini delle forze speciali sono scesi dall’elicottero per affrontare gli "insurgent", che nel frattempo si erano rifugiati in una casa. Ma mentre si avvicinavano all’edificio, i soldati italiani sono finiti sotto tiro: non è ben chiaro se a sparare fossero gli stessi che il drone aveva sorpreso, asserragliati nella casa, o se invece ci fosse un altro nucleo della guerriglia a protezione del primo gruppo. Durante il combattimento, due incursori sono rimasti feriti in modo serio: uno di loro, il tenente Alessandro Romani, è morto poche ore dopo lo scontro nell’ospedale americano di Farah. Una pallottola l’aveva raggiunto al torace. L’ufficiale, celibe, era nato [...] era inquadrato nel reggimento Col Moschin, la squadra d’élite della Brigata Folgore. Era un "incursore scelto", cioè un soldato specializzato in operazioni difficili, veterano dell’Afghanistan. [...]» (g. cad., 18/9/2010).