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 2010  ottobre 06 Mercoledì calendario

LA STRAGE SILENZIOSA DEI BIMBI "SALVIAMOLI CON 50 CENTESIMI"

Sull´altra sponda del Mediterraneo, poco lontano da noi, Azza ogni giorno fa una media di dieci chilometri a piedi per andare casa per casa e aiutare i bambini a non morire di fame. Non sempre le riesce, molti muoiono nella prima settimana di vita o nei primi cinque anni, ma il suo intervento è fondamentale ed è possibile soltanto grazie ai fondi dell´associazione non governativa "Save the Children", che oggi divulga un nuovo dossier in occasione della campagna "La giornata del palloncino rosso".
La storia di Azza è una delle testimonianze contenute nel dossier, insieme a quelle di madri che hanno visto morire i loro bambini e altre raggiunte in tempo dal sostegno. Azza non opera in una regione dell´Africa subsahariana - dove, sottolinea il dossier, muore un bambino ogni 8 - lavora in Egitto, una nazione tra le più avanzate dell´Africa settentrionale. Ci sono posti ancora peggiori per i bambini, come Ciad, Congo, Zimbabwe e le isole dei Caraibi Trinidad e Tobago, dove non soltanto si è ben lontani dal raggiungere gli Obiettivi del Millennio - tra i quali c´è quello di ridurre di due terzi la mortalità infantile entro il 2015 - ma si è riusciti a peggiorare la situazione: dal ‘90 a oggi il tasso di mortalità infantile è aumentato.
Le malattie che causano la morte di oltre otto milioni di bambini ogni anno entro il quinto anno di età - di cui quattro milioni soltanto in Africa - non sono virus per i quali non si conosce una cura, né epidemie difficili da arginare. Si tratta di poche malattie, guaribili con farmaci noti da tempo: nel 90 per cento dei casi i bambini muoiono infatti per infezioni intestinali, polmonite, malaria, complicate spesso dalla malnutrizione. Per aiutare concretamente otto dei Paesi con il più alto tasso di malnutrizione, secondo "Save the Children" basterebbero 50 centesimi al giorno per i primi 2 anni di vita di un bambino. Pochi spiccioli che coprirebbero un pacchetto di otto interventi su ogni piccolo.
Il rapporto chiede uno sforzo maggiore da parte della comunità internazionale: più importante che mai in questo periodo, poiché si prevede che a causa della recessione mondiale saranno 265mila i bambini in più che perderanno la vita prima di aver compiuto un anno entro il 2015. La crisi economica non ha influito soltanto sulle donazioni, ha minato alle fondamenta la possibilità degli aiuti. L´aumento del prezzo dei cereali, in particolare, ha costretto già da tempo molti operatori umanitari a diminuire la razione quotidiana di cibo nei campi profughi.
Nonostante la crisi, in Italia sono stati oltre 400.000 i singoli individui, aziende, istituzioni, che hanno sostenuto la Campagna "Every One" di "Save the Children", con cui sono stati avviati e finanziati progetti di salute e nutrizione materno-infantile in Egitto, Malawi, Etiopia, Mozambico, Nepal. Ora il simbolo del palloncino rosso, con il filo da tenere stretto come la mano di un bambino, servirà per chiedere di "non lasciare andare" i tanti ai quali si è già portato aiuto. Oggi, in molte città italiane le piazze saranno colorate dai palloncini di "Save the Children": chi non potesse acquistarli potrà dare un contributo con un sms al 45503.