Francesca Basso, Corriere della Sera 08/10/2010, 8 ottobre 2010
PIU’ IVA ALLE REGIONI, L’IRPEF POTRA’ SALIRE —
Fisco regionale e provinciale, costi standard per la sanità e fondo perequativo: «Il 90% del federalismo si è realizzato» ha annunciato con soddisfazione il leghista Roberto Calderoli, presentando con i ministri Giulio Tremonti, Fitto e Fazio il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri, che chiude tutte le partite aperte sul federalismo fiscale e che rivoluziona l’autonomia impositiva di Regioni e Province.
Il governo mette così a segno il primo dei cinque obiettivi presentati dal premier Berlusconi in Parlamento per ridare slancio alla legislatura e incassa un segno di lealtà da parte dell’alleato Bossi, che più volte aveva evocato lo spettro delle elezioni anticipate: « Un buon segno per il prosieguo della legislatura», ha commentato il Senatùr.
Cosa cambia con il nuovo decreto? Per finanziare le Regioni viene rivista la compartecipazione all’Iva, che dal 2013 diventa territoriale (tiene conto del luogo di consumo) e potrà arrivare fino al 45 % del gettito complessivo. Scompare invece la compartecipazione Irpef, che sarà soltanto addizionale: dal 2012 il livello sarà rideterminato dal governo per assicurare entrate corrispondenti ai trasferimenti statali soppressi, ma dal 2014 ogni Regione potrà aumentare o diminuire l’aliquota dell’addizionale Irpef, che potrà salire fino al 3%, fatte salve le categorie «protette».
«Il nostro obiettivo è di non aumentare la pressione fiscale, di introdurre meccanismi di controllo e di riduzione della spesa» ha assicurato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Ma Calderoli ha ammesso che sulle fasce di reddito medio-alte potrebbe scaricarsi un lieve incremento dell’Irpef anche se la pressione fiscale complessiva rimarrà invariata: «Nel 2015 le Regioni potrebbero aumentare l’Irpef per i redditi medio-alti del 2,1%» (sommato allo 0,9% dell’aliquota generale si arriva al 3%). Le Regioni dal 2014 potranno ridurre l’Irap fino a eliminarla ma solo se non hanno aumentato l’Irpef. Dallo stesso anno spariscono anche sei micro tasse che finanziano le Regioni. Sul fronte delle Province, dal 2012 l’imposta Rc auto diventa un tributo proprio e parte la compartecipazione all’accisa sulla benzina. Sarà istituito poi un fondo perequativo per Comuni e Province, garantito dallo Stato ma gestito dalle Regioni.
Il decreto unico disciplina anche la determinazione dei costi standard della sanità per le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. La decisione di accelerare e di accorpare questa materia nel decreto sul federalismo fiscale regionale ha colto di sorpresa la Conferenza delle Regioni. Il presidente Vasco Errani ha rivolto al governo «una critica motivata e istituzionale sul metodo». I costi e i fabbisogni standard per le spese di asl e ospedali entreranno in vigore dal 2013 e saranno costruiti sulla base di tre Regioni, prese come parametro di riferimento, scelte tra una rosa di cinque che nel 2011 hanno ottenuto i risultati migliori (conti e qualità di servizi). Viene anche istituito il fondo di solidarietà tra le Regioni, alimentato dall’Iva: finanzierà integralmente sanità, scuola, assistenza sociale e trasporto pubblico locale.
Ora il decreto dovrà ottenere il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni per passare poi in Parlamento e tornare in Cdm. Approvazione finale prevista entro marzo, «data limite» il 21 maggio 2011.
Francesca Basso
LE TAPPE FINO AL 2014 -
2010, federalismo demaniale e Roma capitale
1 Il federalismo demaniale è stata la prima attuazione concreta. Prima dell’estate è stata pubblicata la lista dei beni dei quali le Regioni potranno chiedere il trasferimento. Roma cambia ordinamento: dopo il primo decreto ne arriveranno altri relativi alle nuove funzioni amministrative e al suo patrimonio
2011, cedolare secca sugli affitti e fondo di riequilibrio
2 Dal prossimo anno, se non verrà troppo rinviato il decreto legislativo in materia di federalismo municipale, dovrebbe entrare in vigore la cedolare secca sugli affitti. Parte poi in via sperimentale il fondo di riequilibrio dei Comuni per ovviare alla differenza di gettito dei tributi legati agli immobili sul territorio
2012, addizionale irpef regionale e tassa Rc auto alle Province
3 Scompare la compartecipazione Irpef, che sarà solo addizionale: viene rideterminata l’aliquota per sostituire gli attuali trasferimenti dello Stato alle Regioni. L’imposta sulla Rc auto passa alle Province. Sempre dal 2012 compartecipazione provinciale all’accisa sulla benzina
2013, la nuova Iva e costi standard della sanità
4 Alle Regioni spetta una compartecipazione all’Iva, stabilita in base al principio di territorialità che tiene conto del luogo del consumo. Vengono determinati i costi e i fabbisogni standard che costituiscono il riferimento cui rapportare il finanziamento integrale della spesa sanitaria
2014, perequazione e possibile riduzione dell’Irap
5 Viene istituito un fondo di solidarietà tra le Regioni per il finanziamento integrale della sanità, dell’istruzione scolastica, dell’assistenza sociale e del trasporto pubblico locale. Le Regioni potranno ridurre, fino ad azzerare, l’Irap a patto che non abbiano aumentato l’addizionale Irpef oltre una certa soglia