Riders n.34 Settembre 2010, 7 ottobre 2010
FRASI DI ROBERT DOWNEY JUNIOR
Perché «Non so ancora perché sono vivo».
Droghe «Ho iniziato a farmi di droga perché non sapevo distinguere tra realtà e finzione e pensavo che per essere un attore serio dovessi soffrire.
Volevo fare l’attore perché volevo farmi di droga, visto che ce n’era parecchia su ogni set. Perché per me la droga era eccitazione, sicurezza, calore e affetto, visto che il primo spinello me l’ha dato mio padre a sei anni e a otto sentivo già il bisogno di farmi quotidianamente».
Cameriere «Volevo diventare famoso perché ho fatto lavori del cazzo, ho persino servito tè alla menta a Sting in un ristorante di New York».
Amore «Adesso sono una persona felice, perché grazie a mia moglie Susan e mio figlio Indio non sono più dipendente da niente, provo solo amore infinito».
Oscar «Forse ora potrei anche vincere un Oscar perché adesso che sono pulito recito molto meglio di prima».
Palestra «Mi sento indistruttibile come Iron Man perché mi spacco il culo in palestra e faccio yoga e wing chun kung fu 90 minuti di fila tutti i giorni».
Dio «Peter O’Toole è il mio attore preferito perché ha detto: "Quando mi sono accorto di essere Dio? Perché una volta pregando ho scoperto che stavo parlando con me stesso"».
Filtro «Fumo Camel, senza filtro perché la voglio tutta la nicotina, e poi è più macho».
Canto «Il canto mi ha aiutato perché la musica ha il potere di darti speranza».
Negro «Ho recitato la parte di un negro con Ben Stiller perché sotto sotto, sono negro. Anche come misure. Perché continui a farmi domande? Give it up!»