Varie, 7 ottobre 2010
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Drago Giuseppe
• Scicli (Ragusa) 29 settembre 1955. Politico. Ex presidente della Regione Sicilia, eletto alla Camera nel 2001, 2006, 2008 (Udc) • «[…] è stato un ossequiato potente dell’Udc in Sicilia […] già presidente della Regione e due volte sottosegretario, oggi è semplicemente un parlamentare che non dovrebbe stare lì: sul suo capo grava un’interdizione dai pubblici uffici, figlia di una condanna definitiva per peculato disposta nel maggio del 2009. Ma Drago continua a partecipare regolarmente ai lavori d’aula, vota e firma disegni di legge e interrogazioni. […] il deputato dovrebbe decadere a causa della sua “ineleggibilità sopravvenuta”, ma poiché la misura dell’interdizione è temporanea, e scade nel giugno del 2012, invoca un provvedimento che non esiste nei codici: una “momentanea” sospensione dalla carica di parlamentare. Due anni via, in tempo per tornare prima della fine della legislatura: “Perché dovrei scontare con la decadenza una pena più pesante di quella che mi ha inflitto il tribunale?”, chiede lui. E la domanda non sembra peregrina ai deputati della giunta per le elezioni. […] Ci sono solo tre precedenti, nella storia di Montecitorio, di parlamentari interdetti dai pubblici uffici. Due casi, quelli che riguardavano Dell’Utri e Frigerio, si conclusero con un’archiviazione in sede giudiziaria del provvedimento. La vicenda Previti portò nel 2007 alle dimissioni dell’ex ministro: quello era però un impedimento perpetuo. […] Drago […] è stato condannato a tre anni perché nel ‘98, alla fine della sua esperienza da presidente della Regione siciliana, avrebbe prelevato dai fondi riservati 123 mila euro senza alcuna giustificazione. Con una prassi, afferma, comune a tanti uomini di governo. “Io - dice il deputato - mi sono comportato come gli altri presidenti prima di me, ho fatto ciò che continuano a fare ministri e sottosegretari: nessuno rende conto dell’uso dei fondi riservati. E allora, perché dovrei essere il solo a pagare?”» (Emanuele Lauria, “la Repubblica” 3/7/2010).