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 2010  ottobre 07 Giovedì calendario

TAGLI ALLE GITE SCOLASTICHE LA SCUOLA PUÒ SOLO GUADAGNARCI

Un po’ da tutta Italia arrivano le proteste dei professori che per quest’anno dichiarano il loro rifiuto ad accompagnare i propri allievi nelle gite scolastiche di più giorni. Le motivazioni sono anche economiche: le ore straordinarie, con i tagli ai già poveri bilanci degli istituti, rischiano di essere non pagate. Ma a ciò si aggiunge la necessità di una fatica in più (e di una responsabilità) che gli insegnanti non si sentono di sopportare per «viaggi di istruzione» che sono sempre più vacanze mascherate: con i ragazzi che assonnati durante il giorno girano distrattamente per i musei, ma che la sera vispi scappano nelle discoteche. È una buona occasione, in tempo di crisi per le famiglie, anche per non creare discriminazioni tra chi può affrontare un sacrificio economico suppletivo per i propri figli e invece chi non se lo può concedere. E poi ci sono i giovani, esclusi dalla vacanza, che restano a scuola per venire accorpati in classi eterogenee, senza possibilità di svolgere un lavoro davvero serio.
Generalmente questo genere di proteste si smorzano quando è in arrivo la primavera e, bene o male, i volontari tra i professori si trovano. Forti sono le pressioni di agenzie di viaggio e di operatori turistici che muovono con le gite un redditizio giro d’affari e forti diventano le richieste degli studenti più abbienti per una vacanza di studio, che tale è solo in parte. Sarebbe una cosa buona allora da parte del ministero un intervento dall’alto per cancellare, in questi tempi grami di tagli vistosi alle spese, le gite in località lontane, sostituendole magari con brevi escursioni di una giornata in località vicine, a studiare realtà culturali (o economiche) del proprio territorio. Il lavoro suppletivo dei professori sarebbe ridimensionato perché potrebbe coinvolgere tutto il corpo docente, le spese delle famiglie sarebbero drasticamente ridotte e l’utilità di visite a musei o a monumenti locali (o vicini) potrebbe dare spunto a lezioni più puntuali e approfondite.
Giorgio De Rienzo