Massimo Sideri, Corriere della Sera 07/10/2010, 7 ottobre 2010
VODAFONE GIOCA D’ANTICIPO: UN MILIARDO PER IL SUPERWEB IN MILLE PICCOLI COMUNI —
La formula (1.000 comuni) ha sfondato il muro «bypartisan». Via libera dal neoministro allo Sviluppo, Paolo Romani. Dal collega di governo Renato Brunetta, ma anche dal responsabile Comunicazioni pd ed ex ministro, Paolo Gentiloni. Visto l’argomento — banda larga — non è poco. D’altra parte l’operazione annunciata ieri da Vodafone per una volta inverte i termini del digital divide: tutti (anche Vodafone, peraltro) partecipano alla feroce gara commerciale per conquistare il ricco mercato cittadino della fibra ottica superveloce. E il gruppo inglese investe un miliardo di euro per portare Internet a 2 mega al secondo, via ponte radio, nelle case, negli uffici e in smartphone e tablet stile iPad nelle aree dimenticate dal web. L’impegno parla di un comune al giorno a partire dal 2011 «privilegiando quelli totalmente privi di banda larga». Sia chiaro: non è un’operazione «sociale». Vodafone ha fatto i propri conti, chiaro. Di investimenti e ritorni. Ed evidentemente sembra credere al «dilemma» della contea di Rutland, in Inghilterra, dove dopo il disinteresse da parte della British Telecom gli abitanti si erano autotassati nel 2009 per portarsi la banda larga in casa e superare le nebbiose serate invernali davanti al pc.
D’altra parte l’ad di Vodafone Italia, Paolo Bertoluzzo, da tempo aveva già tirato due somme sui propri clienti convincendosi che generalmente la domanda di «broadband» è limitata a pochi mega al secondo. Come nella curva di Gauss: in molti si accontenterebbero di accessi ridotti. Mentre relativamente pochi sarebbero i clienti «assatanati» di banda (chi condivide file, in primis). È anche vero, d’altronde, che il successo planetario delle cosiddette applicazioni, che siano per leggere libri, giornali, prevedere il tempo o vedere un video di Youtube, ha ridotto il bisogno di banda spezzettando la rete intesa come accesso a un browser. Il Web è morto ha sentenziato Wired ma Internet è più vivo che mai. Esattamente questo.
Ci vorrà tempo per valutare gli effetti del piano Vodafone. Nel frattempo, però, la questione principale rimane la banda larga fissa, vero teatro di scontro tra sostenitori del vecchio doppino in rame e fibre di nuova generazione: è qui che si giocheranno i servizi commerciali più significativi. Lo stesso presidente dell’Autorità per le Comunicazioni Corrado Calabrò ieri dopo un’audizione al Senato ha messo i puntini sulle «i». «Salutiamo con piacere — ha commentato — l’iniziativa che peraltro riguarda solo il mobile. Vodafone è uno dei grossi operatori che agiscono in Italia, ha ricavi per oltre 8 miliardi. Quindi auspichiamo che anche nel fisso si impegni di più».
Massimo Sideri