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 2010  ottobre 07 Giovedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "EMILIANO

MICHELE"

[Il 7 settembre 2009] Stappava champagne con Angelo Balducci e Fabio De Santis che gli riconsegnavano il [restaurato teatro] Petruzzelli.
Fonte: Gian Marco Chiocci Massimo Malpica, Il Giornale 24/6/2010.

Quando dopo mille anni Nichi Vendola […] ed Emiliano, il sindaco sceriffo di Bari, decidono di mettere fine alla ridicola storia del teatro a un passo del lungomare, chi pensate che chiamano? Balducci, of course. […] una lettera del sindaco di Bari, […] il 19 dicembre 2006, un martedì, scrive all’allora vicepremier Francesco Rutelli. Ad agosto era stato pubblicato il bando di gara per la ricostruzione del teatro. Ma il primo cittadino vuol scavalcare «l’applicazione delle procedure ordinarie», che rischiano «di rallentare notevolmente l’effettiva esecuzione dei lavori», paventa rischi per la sicurezza perché «l’inusuale ritmo delle precipitazioni piovose» potrebbe compromettere la struttura. E quindi chiede di «valutare e rappresentare» al premier «l’opportunità di adottare lo strumento giuridico e amministrativo più idoneo per evitare il suddetto rischio». [Bypassando le normali procedure attraverso commissari speciali, procedure d’urgenza e variazioni di costo in corso di opera].
Fonte: Nicola Porro, Massimo Malpica, il Giornale 20/5/2010.

[Da due mesi una frana rallenta pesantemente le linee ferroviarie pugliesi]. «Sono sconcertato’ attacca il sindaco di Bari, Michele Emiliano ”: la frana era prevedibile. C’era un commissario della Regione Campania negli ultimi anni, ma gli interventi non hanno prodotto alcun risultato. Adesso siamo sprofondati nel terzo mondo». […] A distanza di un mese, la frana è stata parzialmente sgombrata […]. Ma lo smottamento ha occupato anche la strada statale 90: «Quella è chiusa dal ’97. Sempre per la frana – spiega Emiliano ”. Ma nei lavori per la rimozione posso intuire che ci siano state infiltrazioni camorristiche».
Fonte: Antonella Baccaro, Corriere della Sera 17/05/2010.

[Regionali in Puglia, a sinistra si profila un duello Vendola-Emiliano]. Emiliano è in questo momento l’unico vero potere locale alternativo a Vendola. Ex magistrato, vitalista, famiglia d’orgine di destra (lui ne parla sempre), titolare dell’inchiesta Arcobaleno – dalla quale risultarono dei presunti tentativi diessini di mettere le mani sulla protezione civile (coazione a ripetere della politica?) – fu candidato alla sindacatura da D’Alema e da un gruppo d’azione extrapartiti guidato dal sociologo Franco Cassano, sin dal nome un manifesto, ”Città plurale”. Oggi, a causa della sostanziale inesistenza della classe dirigente piddina locale Emiliano è presidente del Pd – né Ds, né Margherita – e avrebbe voluto lasciare la sindacatura e candidarsi a presidente della regione, anche su pressione dei dalemiani e con il consenso dell’Udc. Considerato in generale, per una specie di ipermovimentismo, politicamente un po’ ingenuo, è però una scorza di vero leader pop, autobiografico, meridionale, fisico. All’ultimo congresso regionale del Pd la sua area ha raccolto il 30 per cento dei voti, e in questi voti, c’è l’area pro-Vendola. Emiliano e Vendola devono andare d’accordo, ma Emiliano teme Vendola. […] I giornali la pensano così: la Gazzetta del Mezzogiorno ha una garbata simpatia per il centrodestra, l’edizione barese di Repubblica sta con Emiliano (e un po’ con Vendola), il Corriere del Mezzogiorno è di base neutro, ma in questa fase ha simpatia per Vendola […].
Fonte: Marco Ferrante, Il riformista 16/3/2010 Marco Ferrante, Il riformista.

[Restauro del Petruzzelli, costo cresciuto negli anni del 156 per cento. Emiliano:] «il Petruzzelli è come il Vesuvio che se erutta fa danni».
Fonte: ALBERTO STATERA, la Repubblica 27/2/2010.

[Balducci riconsegna il Petruzzelli a Emiliano]. Con proteste della famiglia proprietaria, i Messeni Nemagna, che secondo un protocollo del 2002 avrebbe dovuto formalmente ricevere il teatro per poi consegnarlo alla Fondazione Petruzzelli.
Fonte: Franco Bechis, Libero 14/2/2010.

[Divisioni a sinistra sulla candidatura alle regionali, Emiliano:] «Le confesso che mi sono abbastanza stancato di fare lo psichiatra del centrosinistra pugliese. E ancor di più di starmene a guardare l’agonia, anche mentale, di certa sinistra delle nostre parti. Forse è davvero venuto il momento di pensare solo e soltanto all’amministrazione. Ma a Nichi io l’avevo detto per tempo: ”Dacci una mano, che se no qui finisce che rischiamo di perdere le elezioni”. Quella mano io la sto ancora aspettando». […] «Quando arrivò in campo l’ipotesi di candidare me - racconta - io lo dissi anche a D’Alema: ”Massimo, guarda che Nichi non mollerà e ci farà perdere le elezioni”. Bersani sta provando a convincerlo in ogni modo, perfino promettendogli di occuparsi di Giordano, di Migliore e di altri compagni: ma niente da fare. In ogni caso, per me la linea di ampliare le intese con l’Udc ovunque possibile è giusta: con loro abbiamo già vinto a Foggia, a Brindisi, alla provincia di Taranto...».
Fonte: Federico Geremicca, La Stampa 7/1/2010.

2009
[Intervista a Francesco Boccia, corse e perse le primarie del 2005 contro Nichi Vendola]. Emiliano potrebbe non candidarsi perché il Pd non garantisce il varo della leggina che gli consente di non dimettersi. «Il Pd non è un partito da leggi ad personam. Se Michele è convinto, vada fino in fondo senza chiedere in cambio nulla».
Fonte: Alessandro Trocino, Corriere della Sera 31/12/2009.

Dichiarazione di pochi giorni fa di Michele Emiliano, sindaco di Bari: "Sputatemi in un occhio se sarò mai il candidato alla Regione". Manifesto affisso dai fedelissimi di Nichi Vendola alcune ore dopo la discesa in campo del sindaco: "Emiliano iàpr l’ecchie". […]. [Un sondaggio: senza allearsi con l’Udc di Casini il Pd non vincerebbe le regionali]. Da quel momento Emiliano scorda le promesse ("Giuro su San Nicola!"), gli impegni ("ribadisco che non sarò mai disponibile...") e inizia con le pretese. E qui anche Franco Cassano, un sociologo che conosce Bari […] afferma che c’è stato un diavolo tentatore. "Qualcuno ha indotto Emiliano in tentazione. E quel qualcuno si chiama D’Alema che disconosce la dimensione civica e anche le conquiste di una terra che non vuole dominatori". […] Lo scrittore Mario Desiati, direttore editoriale di Fandango, assicura: "Emiliano poteva vivere di rendita per quindici anni con le realizzazioni compiute". Ancora Cassano: "Sta segando il ramo su cui è appollaiato". In effetti il sindaco vanta un palmares indiscutibile di opere. L’abbattimento del muro di Punta Perotti ha cambiato la geografia della città e ribaltato un luogo comune: il potere assoluto e monarchico dei costruttori. E poi la riapertura del Petruzzelli, la bonifica dell’area ex Fibronit, luogo di malanni e di morte. La riqualificazione del quartiere più degradato della città, San Paolo. La metropolitana di superficie. Tutto rischia di essere scordato, revocato da quell’intendimento: candidarsi alla regione al posto di Vendola sei mesi dopo essere stato eletto al secondo mandato da sindaco.
Fonte: Antonello Caporale, Repubblica 31/12/2009.

[Emiliano alla serata d’inaugurazione del Petruzzelli:] ”per la comunità, per la dignità del Sud e contro tutte le mafie” […].
Fonte: Rita Sala, il Messaggero 5/10/2009.

[Tarantini, re degli appalti facili e delle escort (tra le altre Patrizia D’Addario):] «Sbagliano quanti oggi dicono di non conoscermi o di non ricordarsi di me. Farebbero bene a ricordarsi chi sono. Emiliano e D’Alema hanno detto di non conoscermi: se ce lo chiederanno gli inquirenti forniremo tutte le indicazioni utili».
Fonte: Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 12/9/2009, frammento 185391.

[Tarantini] ammette di aver pagato il conto dell’ormai famosa cena elettorale alla quale presero parte l’onorevole Massimo D’Alema e il sindaco Michele Emiliano. […] Nel luglio scorso, quando si parlò per la prima volta di questa cena, Emiliano raccontò che «Massimo mi aveva chiamato dicendomi di andare al ristorante perché lui era in ritardo. Quando arrivai, vidi chi c’era e raggelai. Per questo lo portai subito via».
Fonte: Angela Balenzano e Fiorenza Sarzanini, Corriere della sera 9/9/2009.

[Al ballottaggio del 2009 battè Simeone Di Cagno Abbrescia].
Fonte: frammento 178736.

[Lorenzo Ria, ex presidente della Provincia di Lecce] lascia prendendosela con il partito regionale, guidato dal sindaco di Bari, Michele Emiliano, che ha preferito candidare Loredana Capone alle Provinciali di Lecce.
Fonte: R. Zuc., ”Corriere della Sera” 7/4/2009; frammento 134826.

[Il Petruzzelli non è ancora pronto a riaprire]. "Colpa dei gufi reali: i ministri Sandro Bondi e Raffaele Fitto stanno privando i baresi del loro teatro per ragioni meramente elettorali", attacca il sindaco di Bari, Michele Emiliano, che è arrivato al punto di proporre l’affitto della struttura da parte del Comune pur di ottenere una prima in tempi brevi. […] [I vigili del fuoco hanno negato l’agibilità al foyer]. Il sindaco Emiliano ha provato allora ad aprire in deroga, piazzando e pagando vigili per controllare il foyer durante la rappresentazioni: così si fa da anni al Piccinni, l’altro teatro comunale. […] prima delle elezioni di giugno, quando il sindaco uscente Emiliano, segretario regionale del Pd, sfiderà l’ex primo cittadino Simeone Di Cagno Abbrescia, parlamentare Pdl, non accadrà nulla.
Fonte: Alfonso Contrera, L’Espresso, 23 aprile 2009.

[Favorevole alle ronde].
Fonte: Antonio Rossitto, Panorama 26/2/2009.

2008
[Sostenitore di Veltroni, contro i doppi incarichi dei politici].
Fonte: Fabio Martini, La Stampa 21/12/2008.

2007
[Bari, una palazzina sequestrata e confiscata nel 2000 al clan dei Capriati: 14 appartamenti, dove vivono i parenti del boss Sabino Capriati, e fra loro donne e bambini estranei a attività illecite]. Michele Emiliano […] - temendo il peggio nel fare uso della forza pubblica per convincere quegli inquilini scomodi ad andarsene - con un atto d´umanità potrebbe concedere una proroga fino a gennaio, per non buttare in mezzo alla strada i parenti del boss proprio sotto natale. […] Emiliano si sentì in dovere di rivolgere «un pensiero particolare a quelle famiglie, invitandole a pensare che non è l´infamia della giustizia a punirle e colpirle, bensì quella dell´attività dei loro familiari».
Fonte: Alberto Custodero, la Repubblica 23/11/2007.

[Alle elezioni per il segretario del Pd vota a Bari assieme a Massimo D’Alema].
Fonte: Francesca Schianchi, La Stampa 15/10/2007.

[La classifica delle retribuzioni dei sindaci delle 24 città più popolose d’Italia (valori mensili lordi): terzo dopo i sindaci di Roma e Bologna, Michele Emiliano con 9.580,40 euro].
Fonte: Il Sole 24 Ore 18/05/2007, pag.4.

Per certa sinistra l’idea che la sicurezza sia affidata a telecamere e poliziotti di quartiere è una fesseria. Michele Emiliano, sindaco di Bari: «Abbiamo invece bisogno dell’equità, del diritto effettivo al lavoro e alla sanità, e che questi diritti siano riconosciuti a un livello tale da eliminare, o da limitare, il ricorso al delitto per ottenerli».
Fonte: Antonio Massari, il manifesto 11/5.

Emiliano è diventato popolare quando da pubblico ministero pronunciò una celebre arringa: «In questa città il destino di un bambino si decide in cinquanta metri, a seconda se nasci da questa o da quella parte di corso Vittorio. C´è una Bari bene di avvocati e magistrati, alla quale io appartengo, che studia come mettere in galera l´altra metà».[…]. […] [Da sindaco] accolto come la madonna pellegrina nelle periferie, dagli stessi che aveva più volte mandato in galera da giudice, festeggiato dai portuali «Me´ sindaco, t´ho portato le cozze fresche!». […] Emiliano è un impasto molto meridionale di buona fede e vanteria, populismo di destra e riformismo di sinistra, facile alla battuta quanto all´incazzatura, il tutto spalmato su un metro e novanta e dotato della delicatezza di movimenti dello tsunami. Per giunta sperava che la levantina burocrazia comunale si potesse gestire come la polizia giudiziaria. Insomma, sta imparando.
Fonte: Curzio Maltese, la Repubblica 5/2/2007.

2006
Condusse l’inchiesta sulla missione Arcobaleno che nel 1999 fece tremare Massimo D’Alema. Indagini che rischiano di cadere in prescrizione]. Emiliano condusse investigazioni coraggiose. Indagò il capo della Protezione civile Franco Barberi con altre 25 persone, arrestò il capo della missione e i responsabili dei campo profughi; scoprì contraffazione dei registri, irregolarità nella gestione dei soldi donati dagli italiani, connivenze con la malavita albanese. Ma il pm andò ancora più lontano. Ricostruì giri di tangenti nelle forniture del vestiario per il pompieri e ipotizzò un presunto finanziamento ai partiti, in particolare i Ds che coinvolgeva anche uomini della Cgil. […] Emiliano e l’allora procuratore capo Riccardo Dibitonto erano ossi duri. Nel centrosinistra si affacciò l’idea di candidare il magistrato a sindaco. D’Alema e i Ds si opposero, regalare Bari al giudice che li stava massacrando era davvero troppo, poi però si convinsero. Il 29 settembre il pm depositò in procura l’avviso di conclusione delle indagini preliminari (i reati ipotizzati vanno dall’associazione per delinquere all’abuso in atti d’ufficio, peculato, truffa, falso, attentato contro organi costituzionali, concussione e corruzione), poi chiese l’aspettativa per darsi alla politica. Fu eletto sindaco nel giugno 2004 e l’altro giorno ha avuto il suo momento di gloria con l’abbattimento dell’ecomostro di Punta Perotti.
Fonte: Stefano Filippi - Il Giornale 6.04.2006.