Richard Newbury, La Stampa 7/10/2010, 7 ottobre 2010
HILTON, L’UNGHERESE CHE HA IDEATO LA BIG SOCIETY
Tra i funzionari e i politici ben vestiti del numero 10 di Downing Street si può notare uno strano intruso, che fa venir voglia di chiamare la sicurezza. Basso, con la testa rasata, indossa una T-shirt nera con delle scritte sovversive e jeans, è a piedi nudi o, nelle grandi occasioni, in scarpe da ginnastica. Quest’uomo ha un’influenza tanto grande quanto il suo profilo è basso - perché è il Rasputin di Cameron, il suo inseparabile compagno, colui che lo ha insediato, lui e l’ex «tossico» partito Tory, al n. 10. Steve Hilton, che guadagna due volte i soldi di Cameron, è il suo direttore della strategia, del tutto invisibile alla Conferenza del partito, dove è impegnato a scrivere il discorso di Cameron.
È difficile dire dove finisce Cameron e dove comincia Hilton. Le carriere politiche cominciano presto in Gran Bretagna e furono lo stratega 24enne Cameron e il 22enne guru della pubblicità Hilton a risultare decisivi nell’elezione a sorpresa di Major, con la vittoria elettorale dei conservatori nel 1992. Ebbe inizio così l’amicizia della strana coppia. I genitori di Hilton erano profughi dell’invasione russa dell’Ungheria del 1956 e si erano incontrati lavorando nella ristorazione all’aeroporto di Heathrow. Il matrimonio fallì e suo padre tornò in Ungheria, quando Steve, nato nel 1969, aveva cinque anni. A 12, tutto solo, Steve prese il treno per l’Ungheria ma scoprì che suo padre era morto. Superando le sue origini svantaggiate «l’eccezionalmente intelligente» Steve ha studiato Scienze Politiche, Economia e Filosofia a Oxford. Ciò che ha fatto di lui un conservatore è stato vedere il comunismo in azione, ragion per cui ha sempre creduto che l’impresa socialmente responsabile può servire a costruire una società migliore rispetto a qualsiasi burocrazia statale.
«Nessuno più di Steve mi ricorda me stesso da giovane», ha detto Maurice Saatchi, eminenza grigia delle campagne elettorali della signora Thatcher. Per Saatchi Hilton ha organizzato campagne elettorali in Russia, Germania e Colombia, prima di mettersi in proprio a 30 anni fondando l’agenzia Good Business, dedicata a «disintossicare» i marchi commerciali inducendoli a utilizzare le competenze del personale e le reti di vendita per realizzare programmi sociali che mettono a proprio agio il personale e inducono nei clienti pensieri positivi sul prodotto. Sotto la sua guida la Nike ha fatto una campagna contro il bullismo nelle scuole, la Coca-Cola sull’Hiv in Africa e McDonald’s ha avviato programmi sociali.
Questa metodologia Hilton l’ha applicata all’immagine «tossica» del partito conservatore. Ha incoraggiato Cameron a correre per la leadership nel 2005 utilizzando come libro di testo la Unfinished Revolution di Philip Gould, che racconta come il New Labour di Blair sia stato creato da 5 persone. «Sono sempre stato un conservatore, ma quando avevo 20 anni praticamente tutti i miei amici erano laburisti o Verdi. Sapevo esattamente come gli altri vedevano il partito Tory, e non era lo stesso modo in cui era percepito dall’interno». Cambiare per vincere divenne lo slogan e Cameron doveva «essere il cambiamento» mentre lo slogan Vota blu, ottieni Green» (gioco di parole tra verde e il cognome del politico conservatore Damian Green) fu il mezzo per mettere all’angolo laburisti e liberaldemocratici. Poi venne I conservatori sono conservazionisti e Dave si fece riprendere con cani husky nell’Artico e nominò suo portavoce l’ambientalista Zac Goldsmith. Abbraccia un ragazzo con la felpa ha visto Dave socializzare con i giovani emarginati, mentre WebCameron lo ha visto in versione «interconnessa». «Non si possono vendere i politici, come il detersivo. Il messaggio è il padrone, non il mezzo». Nel 2005 la maggioranza dei conservatori odiava la Gran Bretagna contemporanea. Ora quasi tutti l’apprezzano - è un partito più giovane, con più presenze femminili, più etnico, che rispecchia la Gran Bretagna attuale.
Il piano era sottrarre voti ai liberaldemocratici e al New Labour presentando Cameron come «l’erede di Blair». La conseguenza non voluta è stata la possibilità di una coalizione tra liberali e conservatori. Il sodalizio tra Cameron il privilegiato e Hilton l’escluso rappresenta l’allineamento del nuovo partito, proprio quanto, nel 1992, il matrimonio di Steve con l’aristocratica collega Rachel Whetstone, ora vice presidente per le comunicazioni globali di Google. Il nuovo ritmo del conservatorismo sociale moderno è dato dal fatto che i due sono padrini del figlio di Cameron, Ivan, e si sono sposati lo stesso giorno del battesimo del loro figlio Ben. Molto Neo Conservatore. Molto nuova Gran Bretagna!