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 2010  ottobre 07 Giovedì calendario

MENO LIBRI, PIU’ LETTORI


Gli editori italiani si sentono abbandonati, addirittura "borseggiati" dal governo. Non era mai successo alla tradizionale conferenza stampa d´apertura della Buchmesse che gli italiani criticassero i responsabili del governo con tanta durezza come ha fatto ieri Marco Polillo, presidente dell´Aie, l´associazione degli editori. «Non posso che denunciare una totale indifferenza», ha detto. Polillo è persona mite e di gran tatto, come gli ha riconosciuto subito dopo il sottosegretario alla Cultura Francesco Maria Giro, e tanto più eclatanti sono apparse le sue accuse. Il momento è difficile: nel 2009, il giro d´affari dell´editoria ha registrato un calo del 4,3 per cento. Un dato grave, in un mercato librario che vale 3,4 milioni di euro. Sono crollate le vendite di libri in edicola (- 30%) e quelle rateali (- 20). E l´aumento del 2% delle vendite in libreria non è certo bastato a compensarle. Invece di dare una mano, il governo ha preparato agli editori un catastrofico pesce d´aprile: così fu definito dallo stesso premier agli editori sbalorditi che avevano chiesto un incontro dopo che un decreto inaspettato il primo aprile aveva abolito le tariffe postali agevolate per gli editori. La spedizione di un pacco era salita da 1 euro a 7, con un aggravio totale di 40 milioni. Il governo promise di porre immediatamente riparo. Ma le cose sono rimaste com´erano.
L´elenco delle doléances degli editori è lungo: si va dagli intoppi burocratici che hanno bloccato un progetto di 3 milioni di euro per rendere il libro più accessibile ai non vedenti. Per non parlare del "silenzio inerte" del nostro governo a Bruxelles su un punto cruciale come quello dell´Iva sugli e-book, tassati al 20% come qualsiasi prodotto elettronico, mentre l´Iva sui cartacei in Italia è al 4 (lo 0 % in Gran Bretagna e in Polonia, il 7 in Germania). La questione dell´Iva sugli e-book è "scandalosa", conferma Riccardo Cavallero, direttore generale di Libri Trade Mondadori. E pazienza se di Mondadori il premier Berlusconi è l´editore (non "editore", "proprietario", precisa Cavallero). Scandalosa, dice, perché permette la concorrenza sleale sugli e-book a società come Amazon o Apple che hanno messo le loro sedi in Lussemburgo dove pagano un´Iva al 12 per cento. Per ora il giro di affari in Italia non supera il milione di euro ma entro Natale Cavallero prevede una esplosione e a quel punto, se la distorsione non sarà sanata, converrà non solo a Apple e Amazon spostarsi in Lussemburgo. Sugli e-book gli editori italiani puntano come sullo strumento che salverà la lettura. Un terzo ha già cominciato a offrire i suoi testi, che al momento sono 3200 (in Germania 30.000) e i titoli si moltiplicheranno nei prossimi mesi. La passione per i gadget elettronici farà sì che gli italiani leggeranno più libri, sostiene, o spera, Alessandro Bompieri, nuovo amministratore delegato della Rcs libri. E se servissero solo a guardare i cartoon o le guide di viaggio, un genere particolarmente adatto agli e-book? Ma forse i giovani salveranno il mercato. Quello che succede negli Usa finisce sempre per ripetersi da noi, dice Bompieri, e lì già il 25 per cento dei ragazzi tra i 6 e i 16 anni ha letto un libro digitale.
La lieve ripresa del mercato editoriale nei primi mesi del 2010 dà comunque qualche speranza anche per i cartacei; e nonostante i minori libri venduti, nel 2009 ci sono stati 800mila nuovi lettori. E dà speranza anche l´accresciuto interesse per i nostri titoli all´estero testimoniato a Francoforte. Bompiani esulta non solo per il successo di Eco, il cui nuovo romanzo è stato venduto in 30 paesi, dal Brasile alla Turchia agli Usa, ma anche per Acciaio dell´Avallone (Penguin Usa e altri 8 paesi), De Carlo, Carofiglio, Cotroneo. Anche Pennacchi e il nuovo Piperno (Persecuzione, uscirà a fine mese) sono stati acquistati con entusiasmo. E Newton Compton, a due ore dalla presentazione del romanzo dell´esordiente non ancora trentenne Lorenza Ghinelli, Il Divoratore, che la casa editrice definisce un miracolo di lingua e efficacia stilistica, lo ha venduto in Francia, in Inghilterra e in America Latina. Intanto anche qui arriva l´ultima eco del toto Nobel. Il premio, che sarà annunciato oggi, vede ancora super favoriti dai bookmaker McCarthy e Ngugi. Con l´incognita dell´outsider ungherese Péter Nádas.