Dario Cresto-Dina, la Repubblica 7/10/2010, 7 ottobre 2010
Milano, in taxi da via Manzoni alla stazione Centrale qualche giorno dopo le sfilate della moda femminile
Milano, in taxi da via Manzoni alla stazione Centrale qualche giorno dopo le sfilate della moda femminile. La tassista è giovane, bella, multitasking. Annuisce all´indicazione della corsa mentre continua a parlare sul telefonino munito di auricolare. All´inizio t´inganna, pensi che si rivolga a te, le rispondi e le tue parole scivolano dentro la sua indifferenza. Ti senti stupido. Allora ti metti buono sul sedile e ascolti. È un´esperta di outlet. «C´erano i giapponesi che andavano con i camion... Sì, compravano a vagonate e poi rivendevano tutto a prezzi maggiorati... Prendi Prada, per esempio, mica erano contenti di questa roba qui... quelli rovinano il mercato. Un casino... Hanno messo il numero chiuso... Cioè, uno va lì e può prendere solo un certo numero di pezzi... Che poi tutte vogliono gli abiti firmati e non c´hanno i soldi e se ce li hanno è uguale, mica gli va di buttarli via». Si ferma in stazione, indica col dito la cifra sul tassametro. Tu paghi e non vuoi neppure disturbarla per il resto. Che lei vuole sapere «se allora domenica viene anche la Gabri...».