Danilo Taino, Corriere della Sera 06/10/2010, 6 ottobre 2010
SCHMIDT, L’AMORE A NOVANTUNO ANNI —
Anche un grande statista e sua moglie possono vivere una vita meravigliosa. Non solo piena di politica. E senza che la donna si annulli all’ombra del «grande uomo». Essere nella sobria Germania aiuta. Se si è cresciuti nell’anglofila Amburgo è ancora più facile. Poi, però, bisogna suonare bene il pianoforte e magari chiamarsi Loki e Helmut Schmidt. I quali non sono anagraficamente due giovanotti: 91 anni a testa (lei in questo momento è in ospedale). Ma sono la prova che la politica non è tutta la vita: c’è anche l’amore.
Oggi, nelle librerie tedesche esce il libro-intervista di Loki Schmidt, da 69 anni sposata con l’ex cancelliere tedesco: «Sul tappeto rosso». E ieri il quotidiano Bild ha pubblicato l’introduzione scritta dal marito: una lettera che è una dichiarazione d’amore in risposta alle parole della compagna, bella e intensa come poche volte lo è stato uno scritto uscito dalla penna di un politico. Tenerezza per la bambina di dieci anni, campionessa del mangiare ciliegie e cioccolata. Tenerezza per la biologa adulta premiata dall’Accademia delle Scienze sovietica. In mezzo e fino a oggi ammirazione.
Alla fine della festa delle ciliegie e della torta al cioccolato — 1929, occasione immortalata «a casa nostra in una piccola fotografia appesa al muro» — Helmut ricorda che Loki aveva dimenticato il basco. «Mia madre mi disse di riportarglielo. Una passeggiata di tre quarti d’ora avanti e indietro. Ma la povertà del piccolo appartamento di due stanze (nel quale viveva la ragazzina, ndr), nel cortile di una strada in costruzione, scuro, eppure pieno di bambini e adulti mi gettò in uno stato di choc».
Era povera, Loki, figlia di un operaio dei cantieri navali di Amburgo. Agli occhi del giovane Helmut — due genitori insegnanti — la miseria vista in quella casa lasciò forse cadere il primo seme d’amore: di certo, oggi è un ricordo di tenerezza e felicità per la lunga strada che quella ragazza povera ha percorso con lui. «Mi viene in mente ancora oggi la mia reazione spontanea: non è giusto, dev’esserci più giustizia nel mondo. Tuttavia, per me fu più importante l’altra conseguenza della visita. Perché per i successivi sette anni, alla scuola comune, Loki e io sviluppammo un’amicizia profonda». Nozze nel 1942, con il giovane soldato a casa in licenza dal fronte russo.
Nella prefazione-lettera d’amore, Schmidt ringrazia la moglie per avere lavorato mentre lui faceva il militare e poi studiava Economia. «Solo nel 1949, a quasi trent’anni, guadagnai un salario per la prima volta»: la sera tornavano, Loki e Helmut, «in un appartamento di quattro stanze con tre altre famiglie, quattro donne nella cucina comune, ma eravamo felici». L’ex primo ministro racconta la facilità con la quale la figlia del portuale ricevette poi capi di governo e come conversava con i ministri degli Esteri. E la ringrazia: «indispensabile».
Non una lettera di parole dolci e di svolazzi, quella di Schmidt. Tenerezza, vicinanza, ricordi, ringraziamento, enorme rispetto. E una grande felicità per i successi di Loki, «per il lavoro di ricercatrice che ha svolto in età adulta come botanica in tre continenti, mai in viaggio come moglie del cancelliere o del cancelliere a riposo, ma sempre come una persona privata». Dice quasi con invidia, Helmut: «Ha persino scoperto piante e uno scorpione in precedenza sconosciuti alla scienza».
A 91 anni, suonano il pianoforte, discutono, fumano senza sosta. E si scrivono lettere d’amore. «Sono ancora orgoglioso di questa figlia di un portuale con la quale sono sposato da quasi sette decenni», conclude l’uomo che mise i missili in Germania e disarmò i terroristi della Raf.
Danilo Taino