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 2010  ottobre 06 Mercoledì calendario

ONE WOMAN SHOW

[Intervista a Michelle Hunzinker]
Chiamiamolo lato S, come sorriso. Il suo è disarmante. E se per il lato B ricordate la campagna con gli slip? -, serve uno specchio o per lo meno l’occhio altrui, per l’altro ci ha pensato Aurora. È la figlia, avuta dal cantante Eros Ramazzotti, ad averla convinta che le basta spalancare la chiostra dei denti bianchissimi per provocare irrefrenabili risate, soprattutto quando attacca col birignao della giornalista ticinese, Losanna. E voilà il dietro le quinte dell’atteso debutto di “Mi scappa da ridere”, il primo one woman show della Barbie della tv italiana. Dopo un’anteprima al teatro La Fenice di Senigallia, il tour, fino a maggio, prenderà il via il 15 ottobre al Politeama di Genova e a dicembre sarà allo Smeraldo di Milano, dove ieri Michelle Hunzinker, 33 anni, ha presentato il suo nuovo spettacolo con la regia di Giampiero Solari.
Vizi e virtù della soubrette svizzera in chiave fiabesca, grazie ad un mago degli effetti speciali come il Mago Forrest che, nei panni del suo vecchio peluche Truppolo, la spinge a raccontare sul palco i lati nascosti della sua vita pubblica e privata. Cantando e ballando. Dopo “Tutti insieme appassionatamente e “Cabaret” non ha paura di tornare sul palcoscenico? «Finora sono stata molto fortunata. La mia carriera è stata segnata da format di successo come Paperissima, Scomettiamo che...?, Zelig, Festivalbar. Sentivo il bisogno di una palestra, per mettermi alla prova senza rete, come artista». E cosa ha scoperto... ? «Che me la cavo abbastanza bene a ballare, cantare e recitare. E pensare che ho cominciato davvero dal basso (Intimo Roberta, n.d.r.)». E non le “scappa da ridere”? «Purtoppo o per fortuna, anche sul pal-
co non riesco a trattenermi. È il mio modo di affrontare la vita, ma anche un segno di timidezza, di paura: persino quando ho partorito sono scoppiata in una fragorosa risata».
Il pubblico ride?
«Sì, anche. Non è uno spettacolo comico. Parlo di me, della mia infanzia. Di streghe cattive e del mio principe azzurro, Eros. Quando da piccola baciavo il suo poster in camera da letto e svenni al suo primo concerto per la troppa emozione. Tanto che mi portarono via in barella».
Un amore grande. E ora?
«C’é Daniele Pecci. Uno che ha scelto la strada più difficile per farsi apprezzare, quella del teatro e dell’impegno, non del gossip».
A teatro vedremo la vera Michelle?
«Spero di sì. Dietro la favola della sho-
wgirl, cerco di fare emergere la mia vita di donna e di madre. La routine domestica, il rapporto con gli animali. L’impegno contro lo stalking, la pedofilia». È vero che in scena apparirà anche brutta e invecchiata? «Sì, per mettere in guardia, con ironia, le donne dai rischi della chirurgia estetica; oggi se ne abusa in modo intollerabile». Per il produttore Bibi Ballandi è lei la nuova Carrà. «Raffaella è un mito. Mi basterebbe essere come lei, orgogliosa di essere solo una brava soubrette». Dunque, basta film di Natale con Christian De Sica? «Per il momento sto registrando Paperissima con Gerry Scotti che andrà in onda a dicembre, poi da gennaio riprenderò “Striscia la notizia”. Oltre a Wetten Das? per la tv tedesca». E gli spot con Travolta? «Continuano. Pensi che la Telecom ha deciso di scommettere su di me anche con questo spettacolo, sponsorizzandolo». MaèverocheJohnè...? «Smentisco categoricamente. Il fatto che abbia baciato sulla bocca artisti dello stesso sesso non vuol dire che sia gay». Una curiosità. I suoi denti? «Li curo tantissimo. Da quando ho 18 anni, ogni mese, vado dal mio dentista di fiducia, in un paesino al confine con la Svizzera». Un giudizio sul sorriso di un’altra Michelle, la moglie di Obama. «Di lei apprezzo l’impegno nel sociale: l’importante è fare del bene sotto qualsiasi bandiera».